Incetta di mi piace e commenti positivi per Roy De Vita dopo un commento su Twitter. Il primario della Divisione di Chirurgia Plastica dell'Istituto Nazionale Tumori di Roma “Regina Elena” sta di frequente intervenendo sulle questioni legate alla politica italiana in vista delle elezioni del 25 settembre e stavolta si sofferma sul pericolo fascismo, un termine di cui abusano molti esponenti della sinistra, che additano troppo facilmente chi ha idee diverse dalle loro. “A furia di abusare della parola ‘fascista’ le si è fatto perdere il suo connotato. Ora serve semplicemente a definire una persona che non ti piace” la citazione pubblicata sul social network dal noto medico.
Anche Giorgia Meloni, ospite del Tg di La7, ha dovuto rispondere a una domanda sul tema dei presunti legami con la tradizione fascista: “Non è sostenibile la tesi che un partito che ha fatto tutte le battaglie per la libertà di lavoro, di pensiero, di voto, di impresa, e altro, battaglie che abbiamo fatto noi, possa essere considerato un partito che voglia portare un regime in Italia. Bisogna interrogarsi perché invece si vuole creare un mostro”.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza Katalin Novak, presidente dell’Ungheria ed ex ministro della famiglia, e l’esito dell’incontro non fa altro che far storcere la bocca alla sinistra a meno di trenta giorni dalle elezioni politiche in Italia. “Il Santo Padre si è particolarmente interessato alla politica della famiglia ungherese. Ha accolto con favore il fatto che i matrimoni siano raddoppiati e gli aborti dimezzati. Ha ringraziato per la difesa di famiglie tradizionali e cristiani perseguitati” le parole di Novak, che ha ricevuto i complimenti dal Santo Padre.
Come riferisce Libero si tratta di una vera e propria sconfessione pubblica per la sinistra, che cerca di trasformare ogni azione del Pontefice in un assist alla propria politica. Ma così non è, a partire dall’incontro in sé dopo le pesanti critiche alla nazione dell’est. “Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato, è stata espressa soddisfazione per le buone relazioni bilaterali. Ci si è quindi soffermati su alcune questioni di comune interesse, quali la famiglia, la promozione della cultura della vita, i giovani e la situazione dei Cristiani in Medio Oriente” la nota del Vaticano. Quindi “famiglia” e “cultura della vita” non sono concetti così assurdi come vogliono far passare dal Pd. Che spesso tratta da mostro l'ungherese Viktor Orban.
«La presidente Meloni ha detto che va fatto se necessario. E comunque ci sono alternative». Risponde così, sul Corriere della Sera, Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia, sull’ipotesi di creare un extra debito per finanziare il sostegno alle imprese e alle famiglie sul caro bollette. Le risorse contro il caro bollette, è la tesi di Leo e di Giorgia Meloni, in parziale disaccordo con Matteo Salvini, “ci sono già e vanno utilizzate”.
Leo corregge Salvini sull’extradebito
«Ci sono le risorse del maggior gettito Iva legato all’inflazione (6,2 miliardi) e gli extraprofitti che non sono stati recuperati adeguatamente perché l’attuale norma indica una base imponibile sbagliata, legata ai cicli di fatturazione e non ai ricavi che rappresentano il vero extraprofitto dell’energia», spiega Leo, secondo il quale le preoccupazioni di Salvini sono fondate ma – ribadisce “le risorse vanno cercate altrove: si può anche andare oltre i 13 miliardi. Ci sono i Fondi strutturali da riprogrammare (circa 20 miliardi), come si è fatto durante la pandemia”. «A noi interessa recuperare le risorse per fare un primo intervento sulle tasse: un segnale a imprese e famiglie».
Traffico d’organi, una nuova frontiera dell’orrore e della mercificazione dell’essere umano, sospinto dal business dell’immigrazione clandestina. A rivelarlo al pubblico il talk show televisivo di Rete 4 Fuori dal Coro, che ha fatto luce sull’inquietante traffico a danno di quegli immigrati che non disponendo del denaro chiesto dai criminali scafisti per poter affrontare la traversata che li porterà in Italia, decidono di vendere alcune parti interne del proprio corpo. Per condurre la loro inchiesta e confezionare il servizio la trasmissione tv e il giornalista Nicolò Calcagno si sono affidati all’esperto di sicurezza informatica Nicola Bressan.
Traffico d’organi, nuova frontiera dell’orrore
Bressan in poche ore, scandagliando il dark web — da tempo autentica terra di nessuno dove è possibile perfezionare scambi, transazioni e acquisti di ogni genere — ha trovato tracce concrete del business degli organi umani anche in Italia. Tra le inquietanti scoperte portate alla luce dal giornalista, addirittura una sorta di catalogo illustrato con un prezzario a indicare il valore per ogni singolo organo.
Le foto su Chi Magazine di Alessandro Cecchi Paone e del suo attuale fidanzato, Simone Antolini, 23 anni, hanno scatenato una ridda di commenti. Come sempre avviene quando escono sui giornali di gossip immagini dei vip e dei loro amori. Con l’aggiunta di battute omofobe. Ma i protagonisti come l’hanno vissuta?
Cecchi Paone: le mie foto con Simone? Un bel segno di normalizzazione
Per Alessandro Cecchi Paone, 60 anni, hanno rappresentato una vera gioia. “Sono contento di questa normalizzazione. Una volta queste foto erano rarissime. Adesso, invece, paparazzano le coppie gay come quelle etero, esattamente come mi accadeva quando mi paparazzavano con mia moglie. È un bellissimo segno di assoluta normalizzazione”. Poi l’ha buttata in politica: quelli che mi insultano votano tutti Lega o FdI… Quanta sicurezza in questa affermazione impossibile da verificare, ma andiamo avanti.
Luigi Di Maio non "tradisce" e giura fedeltà all’attuale presidente del Consiglio: “Larghe intese? Sì solo se c’è Draghi”. Durante la puntata di Tagadà, il programma sull’attualità di LA7, mercoledì 14 settembre, il ministro degli Affari Esteri si è prestato al gioco “A carte scoperte” (il politico di turno deve rispondere a domande circostanziate in 3 minuti).
Alla domanda della conduttrice Tiziana Panella sull’ipotesi larghe intese in caso di esito incerto delle elezioni politiche del 25 settembre, Di Maio ha fatto seguire un lungo silenzio imbarazzato. Dopo qualche attimo, ha balbettato: “Spero che ci sia un governo chiaro e che non ci siano instabilità. Credo e spero che le larghe intese non servano. Se proprio dovessero servire? Dipende… dipende…”. Da cosa? “Dipende da Draghi. Se c’è Draghi e se continua Draghi” ha aggiunto perentorio Di Maio, il cui “innamoramento” verso il premier continua indefesso anche sul viale del tramonto di questa legislatura.
Poi, il fondatore di “Impegno Civico” ha tirato una bordata a Matteo Salvini: “Cosa riconosco a Giorgia Meloni? Che sta annientando Salvini. E’ contrario al tetto del gas: è passato da prima gli italiani a prima Putin. Chiede lo scostamento di bilancio che nemmeno i suoi alleati vogliono, neppure Meloni.