Aggredita in stazione a Rimini da due nordafricani, la vittima è viva per miracolo. Pestata a sangue, massacrata di pugni e calci anche quando, atterrata dalle botte, è inerme al suolo. Solo la forza della disperazione riesce a farla rialzare. E una volta in piedi, approfittando di un attimo di distrazione, la donna si mette a correre. Più veloce che può.
Massacrata di pugni per rapinarle 20 euro
Una disavventura terrificante, quella in cui è stata travolta una 40enne polacca, di passaggio nella città romagnola alla ricerca di un lavoro nel settore turistico. Il caso, raccontato dalla stessa vittima al Resto del Carlino e rilanciato da Il Giornale, ha destato lo sconcerto di tutti gli intervenuti nella vicenda: dagli agenti a cui ha denunciato la feroce aggressione, ai medici che hanno visitato la donna una volta arrivata al pronto soccorso dell’ospedale Infermi di Rimini. E a giudicare dalla ricostruzione dei fatti resa dalla stessa signora, Violetta Maria Dziedzc, al Resto del Carlino, ce n’è di che scioccarsi. «Ero appena uscita dall’albergo dove avevo alloggiato nella notte – racconta Violetta al Carlino e riprende Il Giornale –, per cominciare a girare le strutture aperte per chiedere se avessero bisogno di personale. Erano circa le sette della mattina. Appena ho messo piede sul marciapiede mi si sono avvicinati due ragazzi di colore, credo fossero nordafricani, molto giovani, sui venti o venticinque anni al massimo».