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Matteo Salvini alla fine si vaccina, ma grida sui nuovi obblighi: green pass bocciato
Matteo Salvini si è vaccinato contro il Covid. Non lo ha annunciato apertamente. Anzi, inizialmente non lo ha proprio detto. Ma ha fatto un tweet con gli indizi necessari per scoprirlo. «Salute, lavoro e libertà devono stare insieme - ha scritto - A volte nei palazzi della politica combattiamo da soli, ma il sostegno di milioni di Italiani ci regala forza e coraggio. Vi si vuole bene Amici». Poi ha pubblicato la sua foto sorridente mentre prende un caffè. Sul tavolo, davanti a lui, ha appoggiato la mascherina. Sotto, un foglio con un codice digitale. È la prova dell’avvenuta vaccinazione. La polemica col presidente del Consiglio non si è ancora raffreddata. Le parole di Mario Draghi («l’appello a non vaccinarsi è l’appello a morire») non sono neanche di 24 ore prima. In realtà, il leader della Lega non ha mai chiesto nessuno a non vaccinarsi. Il premier, però, ha usato queste parole proprio rispondendo a una domanda di un giornalista che gli aveva letto le ultime dichiarazioni di Salvini.
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Inferno a Pozzallo: immigrati incendiano l'hotspot, fuggono in 35
Nel tardo pomeriggio di sabato un gruppo di extracomunitari — per la maggior parte tunisini — ha dato fuoco ad alcuni materassi, appiccando così un incendio che ha distrutto il padiglione centrale della struttura, provocando ingenti danni. I locali colpiti dal fuoco sono ormai quasi del tutto inagibili. Gli immigrati hanno poi approfittato del trambusto creato dal rogo per darsi alla fuga. All’interno dell’hotspot erano presenti circa 120 persone di cui una ventina di «presunti minori».
Pozzallo, immigrati appiccano incendio nell’hotspot
«Quando arrivano dichiarano di avere meno di diciotto anni, ma nella maggior parte dei casi si tratta di maggiorenni in cerca di asilo», spiega un agente al Giornale. Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, denuncia una situazione di grave irregolarità portata dai clandestini di origine tunisina. «Ci vuole più attenzione verso una particolare categoria di immigrati, quelli tunisini, che scappano dal proprio Paese non per fame, ma per mettere in atto attività a delinquere».
Nostradamus, 2021 anno drammatico. Cosa succederà dopo la pandemia: l'evento che sconvolgerà il mondo
Il 2021 potrebbe essere peggio del 2020. Dopo la pandemia di coronavirus potrebbero esserci altri drammatici eventi secondo le previsioni di Nostradamus, pseudonimo di Michel de Notre-Dame che nel 1555 pubblicò il libro "Le Profezie" dove predisse una serie di avvenimenti che si sarebbero verificati nei secoli a venire. E spesso le sue previsioni si sono avverate.
Oltre all'emergenza sanitaria, secondo Nostradamus, potrebbe arrivare una sciagura ancora più devastante: "Dopo una grande angoscia per l'umanità, se ne prepara una ancora più grande", scrive il filosofo preveggente. Che parla di un cambiamento climatico e una tempesta solare proprio nel 2021: "Vedremo l'acqua salire e la terra cadere sotto di essa". Secondo Nostradamus, inoltre, ci sarà un grande terremoto il 25 novembre 2021 lungo la faglia di San Andreas in California. E ancora potrebbe cadere un asteroide sulla Terra. E ci potrà essere una guerra o comunque un problema di tensione internazionale: "A causa della discordia e della negligenza francesi, ai maomettani verrà data una possibilità. Il porto di Marsiglia sarà coperto di barche e vele".
Alberto Zangrillo attacca il "Corriere del Virus" e smonta gli allarmismi sui decessi Covid: "Ecco i dati ufficiali"
Alberto Zangrillo rassicura tutti sui numeri del coronavirus. E attacca il Corriere della Sera per essere fin troppo allarmista sull'argomento. "Dai dati ufficiali al 18 luglio 2021, in Italia i decessi da Covid 19 nei giovani (0,0083% negli under 30) sono in larga parte ascrivibili a soggetti fragili e non vaccinati. Trovi tutto, anche oggi, nelle prime 7 pagine del Corriere del Virus", ha scritto su Twitter il primario del reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano.
Non è la prima volta che Zangrillo se la prende col quotidiano diretto da Luciano Fontana. Già il 19 luglio l'aveva preso di mira per le esagerazioni sul Covid e per l'eccessivo numero di pagine dedicate alla questione. "A fronte di questi numeri reali, dedicare le prime 6 pagine del Corriere al Covid-19 equivale, a mio parere, a creare panico", aveva scritto sempre su Twitter.
“Senza navi Ong nessuno sbarco di clandestini”: parla l'ammiraglio De Felice
Roma, 21 lug – Pochi sbarchi e solo di barchini tunisini? “Sarà una coincidenza, eppure sono dieci giorni che non pendola alcuna nave Ong davanti alle coste libiche”: parola dell’ammiraglio (ris) Nicola De Felice. Eppure di primo acchito, agli albori della bella stagione, lo abbiamo pensato tutti: “Sarà la solita estate all’insegna dei continui sbarchi di clandestini sulle coste italiane”. Fino a dieci giorni fa tutto sembrava corrispondere alla più scontata delle previsioni. Eravamo di fronte alla solita lunga ondata. E se mai qualcuno lo avesse creduto davvero, già lo scorso anno è stato d’altronde smentito: il Covid non ferma i flussi migratori. Non si arrestano di fronte a un virus, serve semmai una decisione azione governativa. Eppure, nonostante proseguano gli arrivi di barchini tunisini a Lampedusa, negli ultimi giorni qualcosa pare cambiato. Al riguardo abbiamo fatto il punto con l’ammiraglio De Felice, esperto di diritto marittimo e da sempre schierato contro la tratta di clandestini nei nostri mari.
Giuseppe Conte e Olivia Paladino, vacanza esclusiva al mare: dove li hanno beccati
Giuseppe Conte, leader in pectore del M5S (copyright Maria Elena Boschi), si è concesso qualche giorno al mare con la sua dolce metà Olivia Paladino. La coppia è stata paparazzata da Enzo Russo de Il Tirreno mentre passeggiava mano nella mano in riva al mare, precisamente quello cristallino e radical chic di Capalbio, nella Maremma toscana. Costume azzurro e maglietta coordinata per lui, vestito beige per la manager romana. I due parlavano fitto, fitto, chissà se discutevano dell’accordo (informale) che Conte ha siglato con il presidente del consiglio Mario Draghi lunedì 19 luglio a Palazzo Chigi: conferma del reddito di cittadinanza in cambio della riforma della giustizia Cartabia che cassa quella del penta stellato Bonefede. Tra Capalbio e Ansedonia è frequente incappare nei volti noti della politica (Zingaretti, Veltroni, Fini) e dello spettacolo come l’attore Nicola Zingaretti e la moglie Luisa Ranieri, Gassman, Barbara d’Urso e Maria De Filippi.
"No foibe no party". Così gli antagonisti soffiano sull'odio
Gli slogan sono sempre gli stessi. Come gli oltraggi, gli insulti e la violenza. Come l'odio che si riversa ogni anno attorno al 10 febbraio, il Giorno del Ricordo in cui si commemorano le vittime delle foibe e l'esodo degli italiani dall'Istria e dalla Dalmazia. È il livore della sinistra più becera, degli antifà per professione, che torna ciclicamente a farsi sentire. Come la scorsa domenica a Genova quando, alla testa del corteo per ricordare i vent'anni del G8, è apparso lo striscione "No foibe no party". Uno sfregio, l'ennesimo, a chi fu inghiottito, spesso ancora vivo, all'interno delle cavità carsiche dal 1943 in poi. Una provocazione, l'ennesima, senza alcun senso, se non quello di continuare a seminare odio, come sottolineato da Teresa Lapolla, consigliere municipale di Genova: "I soliti facinorosi hanno strumentalizzato questa giornata per fomentare l'odio con lo striscione 'No Foibe No party' che rappresenta un oltraggio e una vergogna inaccettabile. Carlo vive? L'idiozia pure. Ci troviamo di fronte all’ennesima situazione di negazionismo delle foibe, con il silenzio istituzionale della sinistra che continua a non prendere posizione di fronte ad azioni di questo tenore".
Voghera, chi era la vittima dell'assessore Massimo Adriatici e cosa è accaduto
A Voghera nella serata di martedì 20 luglio l'assessore alla Sicurezza Massimo Adriatici ha sperato e ucciso un 39enne di origini marocchine. A raccontare quanto sarebbe accaduto è il diretto interessato che, stando alle indiscrezioni dell'Adnkronos, avrebbe detto al magistrato: "Stavo passeggiando in piazza Meardi quando ho notato quell’uomo infastidire i clienti di un bar. Mi sono avvicinato, l’ho redarguito invitandolo ad andarsene e a quel punto ho chiamato la Polizia. Sentendo la mia telefonata, mi ha spinto facendomi cadere. È stato a quel punto che dalla pistola già impugnata è partito il colpo".
Adriatici è un ex poliziotto mentre la vittima avrebbe numerosi precedenti alle spalle. A confermarlo alcune fonti leghiste che fanno sapere che "dalle prime ricostruzioni, la tragedia di Voghera sarebbe frutto di una risposta a un’aggressione con un colpo partito accidentalmente. La vittima era una persona nota in città e alle forze dell’ordine per episodi di ubriachezza e violenze".
Alberto Zangrillo e la verità sul Covid: "Non c'è correlazione tra ciò che viene comunicato e quello che accade"
Alberto Zangrillo può dirlo una volta per tutte: "Il virus è clinicamente morto". Il primario del reparto di Terapia Intensiva del San Raffaele di Milano torna a ribadire quanto già ammesso e oggetto di una lunga e dibattuta polemica. "Il 31 maggio 2020 dissi che il virus era clinicamente inesistente, perché nel mio ospedale da un mese non entrava un paziente da ricoverare per Covid. Oggi ripeterei esattamente la stessa cosa - ha spiegato alle colonne del la Stampa -, perché nell’ultima settimana sono arrivati undici contagiati di cui otto rimandati a casa e tre ricoverati per motivi non gravi. Nessuno vuole disconoscere la pandemia, ma ci sono anche altri malati di cui non bisogna dimenticarsi".
Per lui infatti gli allarmismi non hanno fatto altro che portare un clima negativo: "Ricordo all’inizio della pandemia, quando alle 18 la Protezione civile snocciolava numeri veri, ma che ripetuti ogni giorno drammatizzavano la situazione. Spaventare le persone non è mai educativo". E ancora: "Non c’è correlazione tra ciò che viene comunicato e quello che accade". Ecco spiegato il perché: "Bisogna stare ai dati dell’lss, secondo cui negli under 30 lo 0,07 per cento corre il rischio di morte e negli under 40 lo 0,28. Questo per dire che c’è una grande differenza con chi ha più di 70 anni. Il tasso di letalità negli under 40 è 800 volte più basso che negli over 80".
Black lives matter, c’è chi dice no. Sara Simeoni: «Io non mi sarei inginocchiata. È solo una moda»
«Inginocchiarsi contro il razzismo non serve a niente». Finalmente. Ci voleva un’atleta del calibro di Sara Simeoni, medaglia d’oro nel salto in alto alle Olimpiadi di Mosca ’80, per squarciare con parole nette e coraggiose il velo di ipocrisia che copre, e non da oggi, il mondo dello sport. Sono ancora fresche le polemiche sull’omaggio dei calciatori impegnati negli Europei al rito del Black lives matters. E tutti ricordiamo il tiremmolla dei nostri Azzurri culminato nella decisione di inginocchiarsi prima dei quarti di finale contro il Belgio ma solo in segno di solidarietà a Lukaku e compagni. Una mezza figuraccia, lavata sul campo con la vittoria finale contro l’Inghilterra.
Covid, Freedom Day: la Gran Bretagna sceglie la libertà. Revocate le restrizioni
Mentre il governo italiano, che si definisce democratico, si appresta a restringere le libertà personali dei suoi concittadini e di quanti entreranno nel nostro Paese imponendo l’utilizzo del Green pass in vari luoghi e occasioni e, di fatto, costringendo le persone a vaccinarsi per non vivere una vita di rinunce e di discriminazioni, la Gran Bretagna , nel nome del Freedom Day, va in controtendenza. E revoca quasi tutte le restrizioni imposte in precedenza per contenere la diffusione del Coronavirus, tra cui il rispetto del distanziamento sociale e l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi. L’occasione è il Freedom day, il giorno della libertà che, da oggi, è scattato in tutta la Gran Bretagna, fra le proteste dei cosiddetti esperti – ognuno ha i suoi Burioni – i quali invitano a indossare comunque la mascherina agitando il presunto rischio che si possano registrate fino a 200mila casi al giorno.
Genova, al corteo del ventennale del G8 striscione con la scritta: “No foibe, no party”. Sono sempre gli stessi…
I manifestanti che domenica a Genova hanno partecipato al corteo da piazza Alimonda a piazza De Ferrari per ricordare il ventennale del G8 hanno mostrato anche uno striscione con la scritta ‘No foibe No party’. Una scritta vergognosa che ha suscitato indignazione e ha certificato ancora una volta di che pasta siano fatti gli estremisti che ogni anno si radunano in memoria di Carlo Giuliani. Giorgia Meloni, commentando l’episodio, ha sottolineato come Stupisce come “la sinistra di governo lisci il pelo a questi personaggi violenti e ignoranti della peggior specie, così come fatto con la presentazione dei candidati alle primarie del centrosinistra per le elezioni di Roma Capitale, proprio dentro uno dei più grandi centri sociali d’Italia”.
Vaccino, Matteo Bassetti picchia duro: "Strizzare l'occhio ai no vax rischia di fare molto male al Paese"
"Strizzare l'occhio a qualche componente no vax rischia di fare molto male al Paese". Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, ospite di Andrea Pancani a Coffee Break su La7, ha insistito ancora una volta sull'urgenza di vaccinarsi contro il Covid. "Se nei prossimi due mesi non vaccineremo il maggior numero di persone possibile a ottobre sarà un disastro", ha profetizzato. Poi ha criticato duramente le ultime dichiarazioni di Matteo Salvini, secondo il quale sotto i 40 anni il vaccino non servirebbe: "Non sono d'accordo e non capisco neanche bene come si può permettere un politico di fare un'affermazione del genere visto che non mi pare che stiamo parlando di medici, scienziati o ricercatori". "La vaccinazione deve essere di massa perché devono essere protette le fasce più deboli che sono certamente le persone di 70, 80, 90 anni. Ma io l'altroieri ho ricoverato un uomo di 50 anni che sta rischiando di andare verso l'intubazione ed era uno di quelli che aveva detto di volersi vaccinare con calma a settembre-ottobre - ha continuato Bassetti -. Come facciamo a dare queste informazioni alla gente dicendo ai giovani di non vaccinarsi perché non sono a rischio?".
Euro 2020, Gennaro Gattuso contro gli inglesi: "Prima ti chiedono di inginocchiarsi poi insultano". Da godere
Bidonato dagli inglese, Rino Gattuso non dimentica e attacca. L'ex tecnico di Milan e Napoli, a fine campionato aveva firmato per la Fiorentina ma la rottura con patron Commisso su questioni non del tutto chiare (in bilico tra calciomercato e i suoi rapporti col super-agente Jorge Mendes) ha fatto sì che si arrivasse a un divorzio-lampo. Il matrimonio tra Ringhio e il Tottenham invece era già pronto ma non è stato mai consumato, visto che i tifosi del club di Londra hanno spedito migliaia di messaggi social contro il 43enne tecnico calabrese tacciandolo di razzismo e misoginia per alcune sue vecchie frasi. Accuse gravissime che hanno fatto saltare tutto. "La delusione è stata grande - spiega ora Gattuso al Messaggero -. Mi hanno descritto in modo diverso da quello che sono. E non c'è stato niente da fare. Il mio dispiacere è di non aver avuto la possibilità di difendermi. Di spiegare che quello raccontato dalla gente in Inghilterra non ero io. Ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto male più di qualsiasi sconfitta o esonero. Ed è accaduta in un momento in cui nessuno vuole prendere atto della pericolosità del web".
Tutti teologi, tutti contro la Chiesa (ma sul ddl Zan ha ragione)
Tutti teologi. Il Vaticano avverte il governo italiano che il ddl Zan viola il Concordato – perché mette a rischio la libertà di parola e di organizzazione dei cattolici – e d’un tratto milioni di Ct della Nazionale, intenti a valutare inginocchiamenti vari, si riscoprono esperti di Patti Lateranensi. Emblematico un sentito editoriale sul Fatto Quotidiano di una delle maggiori teologhe della Santa Romana Chiesa, Cathy La Torre. Dall’umilissimo titolo: “Al Vaticano dico: il ddl Zan vuole applicare (davvero) le parole del Vangelo”. In fremente attesa di leggere una sintesi divulgativa del dogma cristiano da parte di Vladimir Luxuria, ci soffermiamo un attimo su La Torre.
Fedez e le banche: così gli influencer in politica favoriscono i poteri forti
Roma, 28 mag – Anche se in assoluto è già in parte «vecchio», il fenomeno degli influencer comincia solo ora – almeno in Italia – ad avere una sua dimensione propriamente politica e non semplicemente legata al marketing. O, se vogliamo dirla in modo più brutale, solo ora si sta verificando la colonizzazione completa e definitiva della politica da parte del marketing per il tramite degli influencer. La vicenda delle clausole salva banche nel contratto di Fedez è a tal proposito eloquente.
Fedez e gli influencer in politica
Va da sé che finché Fedez è semplicemente un rapper, sia pur un rapper «impegnato», la questione non si pone: chi se ne frega di cosa può dire e non dire e a quali interessi economici decide di legarsi. Quando questa persona assume un ruolo pubblico, sia pur in senso informale, invece, sapere a chi risponde e di chi fa gli interessi diventa una questione politica. Ora, il Fedez 2.0, quello che arringa la folla del primo maggio contro l’omofobia e fa una diretta Instagram con lo stesso deputato Zan vista da milioni di ragazzi che verosimilmente non hanno mai guardato un talk show in vita loro, ha a tutti gli effetti un ruolo pubblico. E poco contano le obiezioni formali: certo, non è «pagato da noi»; certo, non esiste un ordine professionale degli influencer che possa dettare regole deontologiche; certo, nessuna legge gli vieta di interloquire sui social con chicchessia, politici compresi. Ma, per l’appunto, la questione è di sostanza e non riguarda ovviamente solo il marito della Ferragni. È infatti tutta la nostra concezione della politica e del dibattito pubblico che sta cambiando.
Michele Serra, i ristori e lo stoicismo del paraculo
Roma, 24 mar – E alla fine eccoli lì, quelli che volevano riparare il mondo, che dovevano portare la giustizia sulla terra, che volevano redimere la storia dall’iniquità. Eccoli lì, che ti dicono di arrenderti alla «sfiga» senza stare troppo a rompere le scatole. Di prendere le batoste, andare in rovina senza frignare. È un po’ questo il senso della «amaca» in cui Michele Serra se la prende con ristoratori e commercianti che lamentano l’esiguità degli aiuti avuti dallo Stato: «Ci si domanda chi abbia risarcito i nostri nonni, i nonni dei nostri nonni, e indietro nel tempo fino all’uomo di Cro-Magnon, dei lutti e del rovesci indotti dalla caterva di guerre e pestilenze che affliggono l’umanità da quando esiste. Ve lo dico io: zero risarcimenti, e un sospiro di sollievo se si era ancora vivi e con un po’ di pane in dispensa».
Sognavamo la sfida alle stelle e ci ritroviamo Netflix. A 110 anni dal Manifesto del Futurismo
Riproponiamo questo articolo scritto esattamente due anni fa – ma più attuale che mai – dal nostro direttore Adriano Scianca. Oggi il Manifesto del Futurismo compie 112 anni [IPN]
Roma, 20 feb – Esattamente 110 anni fa, il 20 febbraio 1909, Filippo Tommaso Marinetti pubblicava il suo Manifesto del Futurismo sul quotidiano francese Le Figaro (roba che oggi qualcuno lo denuncerebbe per il reato di leso bidet). Dieci anni fa, in occasione del centenario, su questo movimento d’avanguardia fu detto tutto e il suo contrario, per lo più cercando di neutralizzare la portata culturalmente eversiva che quelle idee ebbero all’epoca e che hanno anche oggi. Ma su questo non è il caso di tornare ora. La cosa interessante è semmai confrontare le profezie visionarie del Manifesto con la realtà di 110 anni dopo, soprattutto per quel che costituiva il tratto più originale del futurismo: l’idea di vedere nel progresso tecnico il baluginare di una nuova forma di bellezza e di poesia, oltre che una sfida all’uomo da affrontare in modo eroico, la condizione di possibilità di un nuovo senso dell’avventura.
Morte di Maddalena Urbani, arrestato un siriano. La 20enne era la figlia del medico eroe della Sars
Aveva ospitato in un appartamento a Roma Maddalena Urbani, 20 anni. La giovane era arrivata nella Capitale per una cerimonia in memoria del padre, il medico eroe Carlo Urbani, morto in Thailandia individuando il virus della Sars Covid.
Maddalena quel 27 marzo 2021 era stata trovata morta. Il pusher siriano che le aveva fornito droga e la aveva ospitata non aveva chiamato i soccorsi che forse avrebbero potuto salvarla. La polizia ha arrestato l’uomo, un 64enne con precedenti, con l’accusa di omicidio, notificandogli la misura cautelare nel carcere di Regina Coeli dove è detenuto per spaccio.
Maddalena Urbani, il siriano arrestato per omicidio
Euro 2020, quel gufo di Tom Cruise: "Porta sfi***". Avete notato che in tribuna... la furia dei tifosi italiani
Meglio se rimaneva a casa, è venuto da pensare ai tifosi guardando Tom Cruise. L'attore americano ha assistito a entrambe le finali care agli italiani: nel pomeriggio il torneo di Wimbledon e in serata, giusto in tempo per un cambio d'abito, gli Europei. La presenza dell’attore, spesso in Italia per girare i suoi film, non è passata inosservata al punto che molti sportivi hanno evidenziato una coincidenza scaramantica. D'altronde Cruise non ha portato bene all'italiano Matteo Berrettini battuto sul più bello dal serbo Novak Djokovic.
Euro 2020, dopo il trionfo il brutale sfogo di Ciro Immobile: "Io intanto vinco, attaccatevi al ca***"
Campioni. Campioni d'Europa. Un trionfo azzurro a Wembley sotto il segno di Gigio Donnarumma e Leonardo Bonucci. Una vittoria dolcissima, quella di Roberto Mancini e Gianluca Vialli, il loro abbraccio in campo, le loro lacrime, sono già storia. Tutti promossi. Tutti eroi. Tutti eccezionali. Anche Ciro Immobile, nonostante le molte critiche che gli sono piovute addosso durante questo Euro 2020.
Critiche che, per inciso, non hanno risparmiato l'attaccante della Lazio nemmeno dopo la finalissima con l'Inghilterra: sostituito nel secondo tempo, non ha giocato una partita brillantissima. Ma tant'è. Conta solo il fatto di aver vinto. Anche con Ciro, al quale Roberto Mancini ha dato massima fiducia nel corso di tutta la competizione.
E Immobile, nel post-partita, si è voluto togliere più di un sassolino dalla scarpetta da calcio. Si gode il trionfo e, su Instagram, manda un messaggio chiarissimo a tutti quelli che lo hanno criticato per il suo rendimento. Il messaggio arriva in risposta a un commento della moglie Jessica: "Vita mia i sogni si avverano contro tutto e tutti. Siamo Campioni d'Europa e Scarpa d'Oro, si attaccano al ca*** tutti", si è sfogato Immobile. E ancora, ha ribadito il concetto: "Continuate a parlare, nel frattempo continuo a vincere. Magnatev' u limone!". E tutti muti.
Onore a Matteo Berrettini: sfiora l’impresa, poi cede in 4 set al numero uno al mondo
Wimbledon, storica finale per Matteo Berrettini
Onore a Matteo Berrettini. Ha fatto onore all’Italia. Nella prima finale di un italiano a Wimbledon il tennista romano cede in quattro set al numero uno al mondo: Novak Djokovic, che perde il primo parziale, poi rimonta e vince 6(4)-7, 6-4, 6-4, 6-3 in 3 ore e 24 minuti di gioco. Con questo successo, il sesto sull’erba inglese, il serbo aggancia Roger Federer e Rafael Nadal a quota 20 Major vinti e resta in corsa per il Grande Slam.
Matteo Berrettini: “Per me è un inizio di carriera”
Matteo Berrettini ci ha fatto assistere a un evento storico per il nostro Paese: “Sensazioni incredibili, troppe da poter gestire. E anche in questo Novak è più bravo di me. Sta scrivendo la storia di questo sport e merita tutto. Sono contento della mia finale, spero che non sarà l’ultima”. Lo ha detto l’azzurro sul centrale di Wimbledon dopo la sconfitta. “E’ una bellissima sensazione essere qui, ci voleva solo quel passo in più. Congratulazioni al team di Novak. Grazie alla mia famiglia, al mio team, agli amici che sono qui:è stato un lungo cammino, per me questa non è una fine ma un inizio di carriera. Senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile”, ha aggiunto il campione romano.
Euro2020, lo sfottò di Leonardo Bonucci agli inglesi: "Ne dovete mangiare di pastasciutta"
L'Italia con la partita di domenica 11 luglio a Wembley si porta a casa gli Europei 2020. Una sconfitta amara per gli inglesi che con il gol ai primissimi minuti pensava fosse fatta. E invece gli Azzurri di Roberto Mancini hanno dimostrato di avere una marcia in più. Lo sa bene Leonardo Bonucci che ha festeggiato il trionfo rivolgendosi ai tifosi inglesi presenti a Wembley urlando la frase: "Ne dovete mangiare ancora di pastasciutta".
Lui, assieme al compagno di squadra Giorgio Chiellini, è stato tra i principali protagonisti della finalissima contro l'Inghilterra: "È un sogno che si avvera - ha spiegato Bonucci a fine partita -, un grande gruppo, abbiamo iniziato a crederci dalla Sardegna. Mano a mano abbiamo acquisito sicurezza. Stasera siamo diventati leggenda. Stiamo vedendo 58mila persone che se ne vanno via....è una grande nazionale l’Inghilterra. I tifosi ci sono rimasti male ma l’Italia gli ha dato una lezione. Quello che succedeva intorno quando abbiamo fatto il riscaldamento era solo contorno, ci siamo detti questo mentre ci fischiavano".