Greta e Sardine, Massimo Boldi le "seppellisce": "Le mie figlie sono disoccupate, cosa farei fossi in loro"
Da padre nobile della comicità, può dare un giudizio autorevole sul filone vincente di comici italiani che oggi spopolano nelle sale cinematografiche e fanno incassi da record al botteghino. Ma fa anche sentire la propria mancanza, che poi è la mancanza di un classico, quello dei cinepanettoni di cui oggi moltissimi, a maggior ragione sotto le festività, avvertono nostalgia. E allora è facile immaginare l' entusiasmo dei fan non appena si è saputo che Massimo Boldi, insieme al vecchio compagno di risate Christian De Sica, starebbe lavorando al progetto di un nuovo Vacanze di Natale. A trent' anni esatti di distanza dal primo, Vacanze di Natale '90, che segnò l' inizio del loro sodalizio.
Sondaggio di Fabrizio Masia ad Agorà sull'Ilva: "Per la maggioranza degli italiani è colpa di questo governo"
Bastonata al governo dal sondaggio di Emg Acqua illustrato in diretta da Fabrizio Masia ad Agorà su Raitre sulla vicenda dell'Ilva a rischio chiusura dopo che gli indiani di Arcelor-Mittal hanno ufficializzato al governo italiano la decisione di "recedere per giusta causa" e abbandonare lo stabilimento di Taranto mettendo in bilico la posizione di 15mila dipendenti. Secondo l'ultima rilevazione, infatti, "il rischio di chiusura dell'Ilva è responsabilità" del governo Pd-Movimento 5 stelle per il 32 per cento degli intervistati, dei governi precedenti per il 30 per cento e dell'attuale proprietà per il 27.
Vittorio Feltri contro il manifesto apparso a Roma: "Gesù raffigurato come un pedofilo, uno scempio"
Al Museo di arte contemporanea di Roma spunta un dipinto raffigurante Gesù pedofilo. A denunciare quanto accaduto ci ha pensato Vittorio Feltri che sul suo profilo Twitter ha cinguettato: "Nel museo capitolino espongo una opera d'arte raffigurante Gesù pedofilo. Nulla di più rivoltante. Cristo può non piacere ma trattarlo come uno sporcaccione non è una provocazione bensì un oltraggio per tutti i fedeli". A scagliarsi contro la Capitale anche Giorgia Meloni: "Virginia Raggi rimuova questo schifo esposto al Museo di arte contemporanea di Roma - anche lei, indignata come il direttore di Libero -. Non riesco a capacitarmi di come qualcuno abbia potuto autorizzare questo scempio dentro un museo comunale. Questa vergogna deve sparire subito, i responsabili siano sanzionati". La raffigurazione è a dir poco vergognosa.
Elena Fattori lascia il Movimento 5 Stelle: "Colpa di Luigi Di Maio che mi ha lasciata senza pane e acqua"
Dopo diverse minacce Elena Fattori è passata alla pratica: "Oggi lascio il Movimento 5 Stelle" ha dichiarato in via ufficiale una volta per tutte. La dissidente grillina, da mesi in contrasto con Luigi Di Maio, passa al gruppo Misto, "continuando però a sostenere il governo". Le diatribe con il capo politico, in particolare sulla legge di Bilancio, l'avevano portata lontana dalle posizioni dei suoi "compagni", tanto - secondo un vecchio retroscena - da spingerla a sostenere Giuseppe Conte in un ipotetico e futuro partito del premier. Insomma, un vero schiaffo a Di Maio che lei stessa definisce colpevole del suo addio: "Non ho lasciato il Movimento 5 stelle, non ho abbandonato la nave, ma è il capitano che mi ha lasciata senza pane e acqua" si è sfogato sul suo blog.Ma la questione non è meno grave di quanto si pensi, perché la Fattori "da ormai un anno, senza peraltro che nessuno glielo comunicasse ufficialmente, è stata sotto procedura disciplinare, la cui conclusione ancora non vede luce". Una scoperta, quella dell'ex grillina, che l'ha costretta a sollecitare affinché questa storia venisse conclusa, "tramite una lettera inviata ai Probiviri, al capogruppo entrante e a quello uscente", con la preghiera di ridarle quella possibilità di lavorare.
Massimo Giletti, la vittoria di Non è l'Arena: il sindaco di Mezzojuso lo insultava, Comune sciolto per mafia
È finita nel peggiore dei modi per Salvatore Giardina, il sindaco di Mezzojuso (Palermo) che lo scorso maggio, in diretta a Non è l'Arena, aveva dato del "farabutto" a Massimo Giletti finendo quasi alle mani con il conduttore del talk di La7, proprio nella piazza della cittadina siciliana tra gli schiamazzi del pubblico presente. La ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ha infatti deciso di sciogliere il Consiglio comunale, mandando così a casa la giunta di Giardina, per il sospetto di infiltrazioni mafiose. Proprio l'accusa delle tre sorelle Napoli, che spesso ospiti di Giletti avevano denunciato le pressioni e i soprusi di chi cercava di obbligarle a vendere terreni di loro proprietà. Dietro le motivazioni tecniche di quella vicenda in apparenza privata, ha spiegato spesso Giletti, c'è "invece un malessere strutturale, non solo l'invasione delle vacche, cosa già di per sé grave. Un mondo inquietante, fatto di omertà e paura". Un'atmosfera che ha convinto poi la Lamorgese a decretare il fallimento della politica a Mezzojuso.
Nicola Zingaretti pronto a far cadere il governo: le tre tappe del Pd prima della crisi
Il governo giallo-rosso è agli sgoccioli. Nicola Zingaretti non ne può più, d'altronde - come riferiscono diversi ministri dem - "questo esecutivo non è in rodaggio, non è proprio mai partito". Il leader del Pd si ritrova sempre bastonato sia dagli alleati che dai suoi stessi compagni, o meglio, da quelli che erano suoi compagni. Se da una parte ci sono i Cinque Stelle sempre pronti a rincarare la dose su tutto per il timore di essere calpestati non solo dagli elettori, dall'altra ci sono i renziani. Questi ultimi sono ancora più pericolosi, perché fanno carte false pur di soggiogare l'esecutivo e portare acqua a quel mulino chiamato Italia Viva. E così a Zingaretti non tocca fare altro che rassegnarsi e cedere alla destra la possibile vittoria tornando alle urne. Il pericolo maggiore per il Pd è dunque arrivare alle elezioni nelle condizioni peggiori.
Vittorio Feltri e l'evasione fiscale: "Pubblicare i nomi dei furbetti è controllo sociale"
Mercoledì il nostro ottimo Giuliano Zulin ha scritto un fondo sull' evasione fiscale nel quale ha posto in evidenza le manchevolezze dello Stato, svelto nel pretendere dai cittadini le tasse e lentissimo nel pagare i creditori, al punto che migliaia di persone aspettano di riscuotere il dovuto dalla pubblica amministrazione, però obbligate a sborsare le imposte in tempi stretti. Già questa ingiustizia basterebbe a capire il motivo per cui il fisco è disprezzato e per nulla accontentato nelle sue richieste folli e inique. Ma il punto è un altro.Versare le imposte è un atto obbligatorio e bisogna farlo alla luce del sole. I contribuenti sono costretti tutti a stilare la denuncia dei redditi ogni anno, e non si capisce perché le loro dichiarazioni debbano rimanere segrete in quanto protette dalla privacy.
Un tempo non troppo lontano ciò che ciascuno di noi introitava col proprio lavoro o con le proprie rendite veniva stampato dai giornali, nazionali o provinciali fossero. La gente leggeva avidamente le cifre e si rendeva conto se qualcuno avesse ciurlato nel manico. C' era un controllo sociale rigoroso sulla fedeltà delle somme incassate dal vicino di casa.
Matteo Salvini, l'orrore della candidata di sinistra: la disabile che vota Lega giù nel dirupo
l ministro della Paura? La macchina dell'odio? La bestia? Cambiate ritornello, perché l'odio più puro e vergognoso arriva da sinistra. Nel dettaglio dalla signora Patrizia Giussani, già candidata per la sinistra a Desio, in Brianza. La signora, infatti, rilancia sui social un meme di Heidi che scaraventa già da un dirupo Clara, l'amica in sedia a rotelle. E nel meme Heidi chiede all'amica: "Che mi racconti?". Lei risponde: "Io sto con Salvini!". Dunque, il lancio nel vuoto. Una discreta porcheria, a sua volta rilanciata da Salvini con enorme scritta a corredo: "Vergogna della candidata di sinistra!". Dunque, il leader della Lega commenta: "Alla faccia dell'odio in rete...!
Violentata in un pollaio, la terribile testimonianza della vittima: «Ho visto la morte in faccia»
«Mi ha legata e frustata. Ho visto la morte in faccia». È il drammatico racconto esclusivo a Pomeriggio Cinque della 53enne Patrizia, sequestrata e violentata in un pollaio. Una violenza che si è protratta per oltre un mese nelle campagne tra Rufina e Pontassieve nel fiorentino. L’uomo è ora nel carcere di Sollicciano. «Un mio ex cognato mi ha invitato a discutere di alcuni problemi di famiglia. Mi sono fidata, mi hanno portato in un camper e mi hanno offerto una bibita analcolica da bere. Non ho fatto in tempo a bere il terzo bicchiere che ho sentito la testa pesante. Barcollavo dal sonno. Riuscivo a sentire quello che mi dicevano, ma non avevo la forza di parlare. Mi sono addormentata. La mattina dopo mi hanno preparato la colazione e uno dei due mi ha chiesto di andare a raccogliere le uova».
Ilva, Lina Palmerini a Coffee Break: "Questo non è l'unico problema, la bomba sul Conte bis sarà Alitalia"
Arcelor Mittal, il colosso industriale dell'acciaieria, si è tirata indietro e ora la questione ex Ilva torna sul tavolo del governo. Per Lina Palmerini non si tratta dell'unica patata bollente che Pd e Cinque Stelle dovranno affrontare. Secondo la firma del Sole 24 Ore, infatti, "il Conte bis dovrà fare i conti con un'altra bomba: Alitalia". Entrambe le questioni erano già state affrontate, nel precedente esecutivo, dal ministro dello Sviluppo economico, nonché Luigi Di Maio. Peccato però che il capo politico dei Movimento non sia stato in grado di risolvere nessuna delle faccende: "I pentastellati dicevano no alla Tav, no alla Tap e no all'Ilva: le prime due ora si fanno e la terza si è dimostrata un problema" spiega la giornalista a Coffee Break alludendo all'ennesimo scontro che potrà dare inizio alla crisi tra dem e grillini.
Fazio ci costa due milioni. E i giudici lo graziano (a metà)
La Corte dei Conti ha archiviato l'inchiesta per danno erariale sul maxi-stipendio di Fazio: "Le prestazioni artistiche non sono soggette al tetto retributivo di 240mila euro annui previsto invece per i dirigenti". Forza Italia: "Finale salomonico"
Il maxi-stipendio di Fabio Fazio non costituisce danno erariale. A dirlo è la Corte dei Conti, che ha archiviato la relativa istruttoria aperta nel 2017 dalla Procura Regionale per il Lazio della magistratura contabile.Come scrive Il Messaggero, nelle motivazioni dell'archiviazione viene sottolineato infatti che il costo-puntata del programma di Fazio (il cui compenso è pari a 2.240.000 euro all'anno) è meno della metà della media dei programmi di intrattenimento del servizio pubblico. Inoltre, gli incassi pubblicitari legati al programma e gli ascolti sono stati adeguati. Infine, viene citato un parere dell'Avvocatura dello Stato, dove si legge che in Rai le prestazioni artistiche non sono soggette al tetto retributivo di 240mila euro annui, previsto invece per i dirigenti.
L'aria che tira, Myrta Merlino offre una camomilla a Matteo Salvini: "Sì ma non zuccherata, sennò la tassano"
Myrta Merlino comincia l'intervista a Matteo Salvini a L'aria che tira su La7 con un gesto clamoroso: "Per fare una bella intervista serena, anzi tranquilla che serena non ci piace", esordisce la conduttrice, "le offro una camomilla". "Ultimamente, da quando non è più al governo la vedo più rilassato, meno arrabbiato". Il leader della Lega, quindi, sta al gioco e risponde con un'altra battuta: "Che non sia zuccherata però, se no la tassano. Sa che le bibite zuccherate non piacciono al governo". E la Merlino: "Così non dicono che beve solo moijto". "Ma un mojito non ha mai fatto male a nessuno", ribatte Salvini. Che poi attacca: "Con i Cinque Stelle è difficile andare d'accordo, erano tutti no, adesso se ne accorgono anche Zingaretti, Renzi, Conte. Si stanno già scannando su tutto".
Vittorio Feltri sulle polemiche contro Libero per il pezzo su Nilde Jotti: "Sugli uomini tutti zitti?
Le polemiche contro Libero per un passaggio di un articolo sulla fiction in Rai che racconta la vita di Nilde Jotti ancora non si sono placate. E Vittorio Feltri, su Twitter, ribatte colpo su colpo. Già nella mattinata di mercoledì 11 dicembre il direttore di Libero aveva riservato un cinguettio alla vicenda. E nel pomeriggio, Vittorio Feltri, raddoppia. Dritto al punto, nessun giro di parole: con schiettezza mette in evidenza la disparità di "trattamento" tra uomini e donne, ovvero come dei maschietti si possa dire tutto mentre se ci azzarda a toccare una donna si scatenano giornate interi di roventi polemiche (a senso unico).
Vittorio Feltri contro Luigi Di Maio: "Bravo, così alcuni operai non moriranno più di tumore, ma..."
La questione Ilva è destinata a creare un danno all'Italia intera e non solo (per modo di dire) ai 10mila dipendenti che con l'acciaieria campano. "Di Maio - si sfoga Vittorio Feltri in un velenoso tweet - ha ucciso l'Ilva e alcuni operai non moriranno più di tumore ma tutte le maestranze moriranno di fame. Bel successo".Il sito di Taranto non solo è il più importante stabilimento di produzione di acciaio di tutta Italia, ma rappresenta anche l'1,4 per cento del Pil. Un numero, grazie al capo politico del Movimento 5 Stelle nonché ex ministro dello Sviluppo economico, vicino alla scomparsa. L'addio di ArcelorMittal, vessata dalla mancanza dello scudo penale, fa infatti da apripista a tutte quelle aziende volenterose di investire in Italia, ma terrorizzate dai suoi troppi paletti.
WhatsApp, furgoni e alloggi: così facevano entrare migranti
L’operazione contro l’immigrazione clandestina è stata condotta dalla squadra mobile di Torino, dalla polizia di frontiera francese e da agenti Europol
Una task force internazionale formata da uomini della squadra mobile di Torino e della polizia di frontiera francese coadiuvati da agenti dell’Europol, è riuscita a sgominare un'associazione criminale radicata in Piemonte e Lombardia, con ramificazione Oltralpe e in altri Stati europei, operante nel "settore" dell’immigrazione clandestina.
Vittorio Feltri vuota il sacco: "Cosa so di Urbano Cairo e Carlo De Benedetti"
Vittorio Feltri scatenato su Italia Oggi. Il direttore editoriale di Libero parla del nuovo libro, di giornalismo, di ricordi da cronista e della vita di direttore. Tra i personaggi di cui discute c'è Urbano Cairo, patron di La7 e del Corriere. Come vede l' ascesa di Urbano Cairo? "Ammirevole, bravo", risponde Vittorio Feltri, "come amministratore è fenomenale, lo stimo molto. Certo, poi è uno di quelli che se scrivi che è spettinato si incazza. Il problema di Cairo è che per rilevare tutta la baracca di Rcs si è dovuto fare sostenere da Banca Intesa, e quei soldi li dovrà restituire. Questa è l' unica complicazione, gli auguro di farcela in fretta". La sua discesa in politica?
Don Biancalani e il presepio blasfemo: Gesù clandestino col permesso di soggiorno. E dice: querelerò Salvini
I preti in cerca di pubblicità non si riposano mai. Ci risiamo coi clandestini. Un presepe su un materasso, colorato, e appeso dietro il permesso di soggiorno di Gesù clandestino. Così il Bambinello nascerà quest’anno nella chiesa di Vicofaro, tra gli altri materassi che ospitano i giovani clandestini nella parrocchia di don Massimo Biancalani. “Lo realizzeremo tutti insieme con i ragazzi che pur essendo musulmani sentono tantissimo il Natale – spiega all’Adnkronos don Biancalani. – Perché nel Corano si parla del concepimento di Maria e della nascita di Gesù che per loro è un profeta importante. La maggior parte di loro – aggiunge – sono poco più che bambini, ragazzi giovanissimi che festeggiano con noi, accettano il regalino… Insomma siamo una grande famiglia”. Don Massimo è orgoglioso dei suoi ragazzi, per questo non accetta che si affermino cose false su di loro. E per questo conferma l’intenzione di sporgere una nuova denuncia nei confronti di Matteo Salvini. Perché in un tweet dell’8 dicembre aveva affermato che ‘i cittadini di Vicofaro lamentano scene moleste ad ogni ora del giorno e della notte, compresi rapporti sessuali consumati sul cofano delle automobili’.
Giorgia Meloni, il sondaggio: FdI al 20% a Roma, lei il candidato preferito dai cittadini della Capitale
A Roma si voterà per il sindaco nel 2021. E per certo i romani non vogliono un bis della sindachessa grillina Virginia Raggi, bocciata da otto cittadini su dieci. Dati impietosi, messi nero su bianco da un sondaggio realizzato da Tecnè per l'agenzia Dire. Per quel che concerne le intenzioni di voto, ad oggi, il Pd sarebbe primo partito con il 24%, mentre Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni sarebbero in seconda piazza con un clamoroso, pazzesco, pesantissimo 20 per cento. Dunque Lega e M5s, pari al terzo posto, accreditati del 18 per cento. Forza Italia e +Europa vengono dati al 6%, Matteo Renzi e Italia Viva a un misero 3 per cento.
I collettivi sempre peggio: organizzano un veglione con la Madonna e i preservativi
I collettivi universitari di Bologna ci riprovano. Annullata la festa della “Immacolata contraccezione” i collettivi tornano alla carica. Giovedì sera è previsto il “Veglione per la contraccezione“, pubblicizzato da una locandina in cui si vede la Madonna circondata di preservativi. Con tanto di hashtag “Preservativi contro i cattivi”. Una provocazione blasfema. Deridono vergognosamente le figure simbolo del Cristianesimo: Gesù e la Madonna.A organizzare l’evento “in onore della Santissima Contraccezione” sono le stesse associazioni che avevano ideato la prima edizione, ma con qualche defezione. Ci sono La MALA educacion, Rethink – Collettivo di Economia e Link Bologna – Studenti Indipendenti. Quest’ultima sulla sua pagina Facebook ha condiviso in questi giorni entusiasta foto delle sardine in piazza. A quanto pare non sarà tra gli organizzatori Uni Lgbtq, che non appare nel nuovo evento lanciato online.
Ex Ilva, lo sfogo di Matteo Renzi contro Carlo Calenda: "Uno sciacallo"
Il caso dell'ex Ilva, con Arcelor Mittal in fuga dall'Italia, agita le acque nel centrosinistra, che si trova a dover fare i conti con un M5s che, di fatto, ha portato alla situazione in atto. E alcune considerazioni vengono riportate da Augusto Minzolini in un retroscena. Si parte dalle parole di Emanuele Fiano, sottosegretario all'Interno: "Ma vi pare che possiamo accettare di essere egemonizzati non dico dai grillini, ma addirittura dalle loro frange minoritarie più estremiste? È come se un tempo il Pci avesse accettato di subire l'iniziativa di Avanguardia Operaia". Dunque le parole attribuite a Matteo Renzi, durissime soprattutto nei confronti di Carlo Calenda: "Io sull'Ilva mi preoccupo solo che la fabbrica non chiuda. Non sono come quello sciacallo di Calenda, che ci specula sopra.