Sanremo, Elisabetta Gregoraci: "Io esclusa per volontà di Nicola Savino perché Briatore sarebbe di destra"
Elisabetta Gregoraci è stata silurata perché, sostiene la showgirl, "Nicola Savino non mi ha voluto a Sanremo". In un durissimo post pubblicato sul suo profilo Instagram, la Gregoraci attacca il conduttore de L'altro festival (del quale mette anche la foto, ndr): "Cari amici e care amiche, a malincuore, vi informo che ho appena saputo 'a cose fatte', che non farò parte del cast de L'Altro festival così come annunciato dai media e come da accordo che mi aveva ufficializzato la Rai".Il "motivo" lo spiega lei stessa: "Il signor Nicola Savino con cui avrei dovuto co-condurre il format, ha imposto la sua volontà e ottenuto con forza e prepotenza, la mia esclusione, adducendo motivi inesistenti, pretestuosi e strumentali, tra i quali (affermazione pronunciata nel corso di una nostra conversazione telefonica privata e che mi ha molto ferito) la presunta appartenenza politica alla destra del mio ex marito, in quanto all'interno del format avrebbe già incluso comici sostenitori di sinistra", scrive ancora la Gregoraci.Che conclude:
Massimo Bitonci a L'aria che tira contro Gianni Barbacetto sull'Ilva: "Proprio voi, del Fatto e del M5s?"
L'ex sottosegretario all'economia nel governo Conte I, il leghista Massimo Bitonci, ha chiarito a L'aria che tira la ratio dello scudo penale, fortemente inviso al Movimento 5 stelle. "Qualunque investitore o commissario che prenda le redini dell'Ilva, se c'è una qualsiasi emissione, viene imputato personalmente. A questo serve lo scudo penale". E poi rincara la dose: "Come il Pd si sta accorgendo, è difficile governare con chi dice sempre di no". Arriva immediatamente la difesa d'ufficio di Gianni Barbacetto, giornalista del Fatto Quotidiano e sostenitore del no allo scudo penale per ArcelorMittal."ArcelorMittal vuole cacciare 5.000 persone perché non hanno fatto la riconversione dell'altoforno", afferma Barbacetto senza scendere nel dettaglio della questione.
Manuela Moreno, clamoroso furto al Tg2: "Una ladra mi ha scassinato l'armadietto". Bottino? Roba sensuale
Un clamoroso caso di furto nella redazione del Tg2. A denunciarlo è stata Manuela Moreno, popolare giornalista e mezzobusto del tg diretto da Gennaro Sangiuliano, direttamente sulla propria pagina Instagram. A essere sparite dal suo armadietto negli studi romani di Saxa Rubra sono state le sue sensualissime scarpe col tacco, di cui la Moreno ha pubblicato la foto: "Il ladro ha scassinato il mio armadietto. Chi le ha viste? Se le incontrate scrivete qui". Poi, sotto forma di hashtag, qualche "indizio": "#dispetti #feticisti #sfigati". Infine un consiglio al ladro, o forse la ladra, magari una collega un po' invidiosa: "Attenta che cadi su quei tacchi". Soprattutto perché a Roma le buche in strada sono sempre più insidiose.
Mauro Corona: "Io a Ballando? Ma dai, alla mia età bisogna occuparsi solo di non diventar ridicoli"
Mauro Corona ha detto no a Milly Carlucci. Non parteciperà come ballerino alla nuova edizione di Ballando con le stelle. “Se ho detto no a Ballando con le Stelle? Ma dai, ad una certa età bisogna esser seri, mi ci vedete lì a ballare con gli scarponi, un uomo di 70 anni deve occuparsi solo di non diventare ridicolo”. Lo ha rivelato mercoledì 15 gennaio a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, lo scrittore ed alpinista, commentando una sua possibile partecipazione alla trasmissione condotta da Milly Carlucci.Lei sa ballare? “Certo, so ballare anche con le mani ed i piedi per aria ma non intendo muovermi al rirmo di altri”. In che senso lei sa ballare 'coi piedi per aria'? “Perché faccio la verticale, sono capace di camminare sulle mani”, ha precisato in trasmissione. Corona è ormai diventato un personaggio televisivo con la sua partecipazione fissa come ospite al talk show di Bianca Berlinguer #cartabianca in onda il martedì su Rai Tre.
Bruno Vespa a DiMartedì, il ritorno del Capitano Matteo Salvini: "Microtasse peso per gli italiani"
Bastano poche parole a Bruno Vespa per tratteggiare con assoluta efficacia il quadro politico. Siamo negli studi di DiMartedì, il programma di Giovanni Floris su La7, dove il conduttore di Porta a Porta punta il dito su una questione che aveva già sollevato nei giorni scorsi, ossia il maggior carico fiscale che porta in dote la legge di bilancio del governo giallorosso: "La gente è molto colpita dalle microtasse - premette Vespa -, più di quanto non lo sia veramente". Insomma, una pioggia di piccoli balzelli che magari non ha un impatto così elevato e che, però, pesa eccome a livello psicologico, soprattutto se il governo assicurava che di ulteriori tasse non ne avrebbe volute mettere. "Salvini - riprende il giornalista - ha perso consenso, poi con il ritorno del Capitano è tornato a salire e questa manovra lo sta favorendo", ha concluso Bruno Vespa.
Terremoto in Vaticano, Ratzinger a Sarah: "Via la mia firma dal libro"
Joseph Ratzinger ha domandato al cardinal Sarah la rimozione della sua firma nel libro pubblicato oggi. La conferma di Gaenswein
Colpo di scena in Vaticano sul caso del libro pubblicato a doppia firma dal cardinal Robert Sarah e dal papa emerito Benedetto XVI: il secondo ha domandato al primo di eliminare la sua firma. A renderlo noto, come riportato dall'Adnkronos, è stato monsignor Georg Gaenswein, per il tramite della seguente dichiarazione: "Posso confermare che questa mattina su indicazione del Papa emerito ho chiesto al cardinale Robert Sarah di contattare gli editori del libro pregandoli di togliere il nome di Benedetto XVI come coautore del libro stesso e di togliere anche la sua firma dall'introduzione e dalle conclusioni"
Luciana Lamorgese: "Nessuna emergenza immigrati". Ma i dati del Viminale dicono più 87%
Il ministro dell'interno, Luciana Lamorgese, ha rivendicato la linea del governo Conte 2 sul fenomeno immigrazione. Durante una conferenza stampa a Potenza, dove il ministro ha presieduto il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, la Lamorgese ha toccato il sensibile tema immigrazione, dichiarando apertis verbis: "Non c'è un'emergenza immigrazione". L'urgenza rimane, così come riconosciuto da tutti, rimpatriare i migranti irregolari. Tale necessità viene sottolineata dal ministro, che si attribuisce il merito di aver rimpatriato metà dei migranti tunisini sbarcati nel mese di settembre. E gli altri?
101 Quei misteri dietro il terremoto che sta travolgendo il Vaticano
Sono nato a Roma, dove tuttora vivo, il 30 ottobre del 1989, ma sono cresciuto ad Alatri, in Ciociaria. A ilGiornale.it dal gennaio del 2017, mi occupo e scrivo soprattutto di "cose vaticane" e temi etici, ma tento spesso delle sortite sulle pagine di cronaca e di politica interna. Per Gli Occhi della Guerra seguo le competizioni elettorali estere e la vita dei partiti fuori dall'Italia, con un interesse particolare per quello che accade negli States. Ho scritto due pamphlet per la collana "Fuori dal coro" de Il Giornale: "Benedetti populisti" e "Ratzinger, il rivoluzionario incompreso". Per la casa editrice La Vela, invece, ho pubblicato un libro - interviste intitolato "Ratzinger, la rivoluzione interrotta". Milanista militante. Sono uno di quelli che ha sempre sognato di fareil giornalista. Ho avuto il privilegio, grazie a questo sito e alle persone che mi hanno dato fiducia, di poter trasformare le mie passioni, che non sono poche, in un lavoro. Questo è il mio blog.
Paolo Becchi contro Repubblica sul caso Liliana Segre: "La scorta per una notizia falsa?"
Tiene banco il caso Liliana Segre. Tutto nasce da quanto rilanciato lunedì da Dagospia, che metteva in discussione quanto scritto da Repubblica: "200 messaggi online di insulti al giorno". La notizia in seguito alla quale è stata assegnata la scorta alla senatrice a vita. Notizia che, però, sarebbe una fake news di Repubblica, qui vi spieghiamo il perché. Ma il quotidiano di Carlo Verdelli ha rilanciato, confermando la notizia con argomentazioni che sembrano fare acqua da tutte le parti (qui la replica di Repubblica).
Dunque la palla è tornata a Dagospia, che contro-replica a Repubblica con un tweet in cui le spiegazioni del quotidiano vengono bollate come "imbarazzanti" e in cui si rimarca come il chiarimento non chiarisce, ma ammette. Di seguito il tweet:
"Il Papa non è un sovrano assoluto", parola di Joseph Ratzinger
Il Papa non può mai scavalcare la Tradizione della Chiesa. Il cardinale Mueller, citando Ratzinger, ha chiarito la gerarchia tra le due istituzioni
"Il potere conferito da Cristo a Pietro e ai suoi successori è, in senso assoluto, un mandato per servire. La potestà di insegnare, nella Chiesa, comporta un impegno a servizio dell’obbedienza alla fede.Il Papa non è un sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge. Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo". A scegliere queste parole di Benedetto XVI è stato il cardinale Mueller, l'ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, che in questa riflessione tradotta da La Nuova Bussola Quotidiana sembra aver chiarito, una volta per tutte, qual è la posizione occupabile dal pontefice rispetto alla Tradizione della Chiesa. Gli stravolgimenti dottrinali, come si deduce bene leggendo il testo completo del cardinale nativo di Finthen, non possono essere consentiti in nessun caso. Neppure, per ipotesi, quando a promuoverli è lo stesso vescovo di Roma.
Ilva, Laura Ravetto su Pd e M5s: "Questo governo non ha programmazione, non ha mai presentato un piano"
Quello dell'ex Ilva è un problema che colpisce tutto il Paese. L'addio di ArcelorMittal era quasi scontato, almeno dopo la rimozione dello scudo penale, quello strumento tanto odiato dai Cinque Stelle, ma che per Laura Ravetto è "il solo in grado di attuare il piano ambientale". Ospite a Coffee Break la deputata di Forza Italia ha raccontato un dettaglio non da poco e che potrebbe spiegare i motivi dell'impasse giallo-rossa: "Gli ultimi governi non hanno mai presentato un piano industriale" ha ammesso in diretta, dopo aver ribadito che ogni 30 giugno gli esecutivi dovrebbero presentare le intenzioni che muovono il mandato: "Con Pd e M5s non c'è programmazione. Nel caso di Mittal, parli di conversione ambientale, e poi togli lo scudo penale che la consente". Alla faccia della coerenza dunque.
Papa Francesco, il cardinale tedesco Ludwig Müller: "Sul celibato ha ragione Ratzinger, qui cade tutto"
Stenta a placarsi la polemica all'interno del mondo ecclesiastico dopo il nuovo libro del papa emerito, Joseph Ratzinger, sull'indispensabilità del celibato per i sacerdoti. Il Corriere della Sera ha chiesto al cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, teologo e curatore dello scritto del papa emerito, di pronunciarsi sull'argomento. Innanzitutto il cardinale chiarisce l'esistenza di un solo papa, ovvero Bergoglio, e spiega la locuzione "Papa emerito" come "forma di cortesia". Poi, riguardo le accuse di interferenza rivolte a Ratzinger, precisa: "Tutti i vescovi, anche gli emeriti, partecipano in quanto tali del magistero della Chiesa [...] Nulla di strano".Entrando nel merito della questione, il cardinale tedesco sposa la tesi di Benedetto XVI e torna sullo scorso Sinodo amazzonico, che si è interrogato sulla possibilità di ordinare uomini sposati. "I vescovi amazzonici rappresentano solo una piccola parte dell' episcopato mondiale", sostiene Müller. Che poi aggiunge: "Qui ne va del sacerdozio cattolico [...]
Alessandro Sallusti a Quarta Repubblica: "Giuseppe Conte è un incapace, senza coraggio politico. Un burattino"
Alessandro Sallusti, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Rete 4, massacra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Il fatto che sia andato a Taranto non significa nulla, non sposta niente. Da un premier non mi aspetto un coraggio fisico ma coraggio politico. E Conte ha dimostrato di non averlo", attacca il direttore de Il Giornale. "Anzi, ha dimostrato di essere un camaleonte, ha fatto il leghista con Salvini, il comunista con Zingaretti, il democristiano con Renzi, il grillino con Luigi Di Maio. L'unico bilancio vero di Conte è che il Paese va molto peggio di due anni fa quando lo ha preso in mano. Non è stato capace. Quindi è un incapace".
Papa Francesco e Ratzinger, Pierluigi Consorti: "Serve un chiarimento canonico"
La storia dei due Papi va chiarita. "Il tema necessita di un chiarimento linguistico. Il Pontefice è uno ed è quello in carica, Francesco", spiega il professor Pierluigi Consorti, ordinario di Diritto canonico all'Università di Pisa e presidente dei canonisti degli atenei italiani, in una intervista a Il Giorno. Per questo anziché usare il titolo di "Papa emerito" sarebbe stato meglio optare per "vescovo di Roma emerito". Tant'è. "Sono convinto che non serva tanto una riforma del diritto", continua Consorti, "basterebbe un'interpretazione autentica del canone 332 in modo che sia finalmente evidente a tutti che, una volta rinunciato al ministero pontificio, l'uscente perde ogni prerogativa e torna a essere un fedele come tutti".Di un chiarimento del genere dovrebbe farsi carico "il dicastero romano del Pontificio consiglio per i testi legislativi o a un motu proprio del Papa stesso". Così si proteggerebbe il vescovo emerito di Roma dalle strumentalizzazioni da parte di chi si oppone al suo successore.
Vittorio Feltri affonda Giampiero Mughini: "Criticami pure, ma sui numeri non rompermi i co***"
Ho ricevuto un libro edito da Bompiani, un' azienda seria. Titolo Memorie di un rinnegato. Autore un grande giornalista antipatico e talvolta smemorato, Giampiero Mughini, una bella carriera incompiuta nonostante sia stata arricchita da una trentina di saggi non tutti banali, altri formidabili. Normalmente quando mi capita sotto gli occhi il volume di un collega sfoglio le prime pagine, poi lo abbandono annoiato, e non ne scrivo. Stavolta, con l' opera di Mughini, ho fatto una eccezione. In un paio di pomeriggi l' ho letta tutta perché mi sono sentito a casa, nel mio fetido ambiente pregno di parole al vento, di errori, di analisi pressappochistiche, le stesse in cui mi sono esercitato in anni e anni di mestiere.Mughini mi ha sbattuto in faccia varie verità e talune balle. Ovvio, anche la sua memoria in qualche caso è ferrea e talvolta vacilla. D' altronde, i ricordi sono selezionati dai sentimenti più che dall' esigenza di ricostruire la storia. Giampiero ricorda la sua vita nelle redazioni nelle quali ha collaborato con grandi e piccole soddisfazioni, accanto a gente illustre e opaca. Riga dopo riga della sua bella prosa limpida, non ricercata, ho riscoperto particolari riguardanti l' andazzo di tante pubblicazioni settimanali e quotidiane che avevo almeno in parte dimenticato.
Meloni, "Lo Stato torni ad essere proprietario delle reti strategiche"
Fratelli d’Italia torna alla carica sulle telecomunicazioni e la gestione delle infrastrutture: "Abbiamo presentato una mozione sul tema delle Tlc, in particolare sulle infrastrutture e sulle reti strategiche, che l'Italia ha venduto a causa delle privatizzazioni. C'è un'anomalia tutta italiana, per cui un soggetto privato è proprietario della rete e fornisce anche servizi sulla stessa rete. Questo comporta limiti per la sicurezza nazionale e per il libero mercato".L'intenzione di FdI e di far tornare lo Stato al centro del progetto: "Noi pensiamo che le reti strategiche non possano essere in mano a privati e che lo Stato ne debba acquisire la proprietà", spiega Giorgia Meloni.
Pietro Senaldi contro Piercamillo Davigo a DiMartedì: "Lei è stato processato 38 volte, le sembra normale?"
Pietro Senaldi più agguerrito che mai sullo stop alla prescrizione e, in diretta a DiMartedì, dà vita a uno scontro sul tema con Piercamillo Davigo. "Ha detto che è stato processato 38 volte e un sistema che processa 38 volte la stessa persona è esagerato. Eliminare la prescrizione è come dare un motorino a un figlio che va veloce con una bici". Un esempio, quello del direttore responsabile di Libero che non fa una piega, ma che evidentemente il magistrato non condivide."Solo disinformazione martellante, proprio come sul suo giornale". Ma la risposta di Senaldi, nonostante le continue interruzioni di Giovanni Floris, non si fa attendere: "Sì, noi siamo garantisti. Non venirmi a dire, per esempio, che Matteo Salvini è un criminale come lo vogliono far passare sul caso Gregoretti".
Lite di fuoco Gruber-Meloni: "Ora le faccio togliere l'audio"
Scontro di fuoco in diretta tra Gruber e la Meloni a Otto e mezzo
Non è la prima che si scontrano in tv. C'era quindi da aspettarselo che tra Lilli Gruber e Giorgia Meloni sarebbe finita anche questa volta in rissa.E così è stato. Il tutto davanti a un attonito Marco Travaglio. Gli animi si scaldano subito sul tema del razzismo, dell'antisemitismo e del caso Liliana Segre. La Gruber chiede se pensa che nella destra ci sia qualche ambiguità sul tema, ma la Meloni non ci sta, nega che ci siano ambiguità e incalza facendo l'esempio di Chef Rubio che "scrive "sionisti cancro del mondo" e al quale "il Pd vuole dare un programma in Rai" e voi chiedete a me sull'antisemitismo?