Due pesi e due misure da parte della sinistra. Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, è ospite in collegamento di L’Aria che tira estate, programma che Francesco Magnani conduce su La7, e affronta i più stretti temi d’attualità, dal caso delle dimissioni di Claudio Durigon alla crisi in Afghanistan, tirando una secca stoccata ai dem. “Non si può nascondere che alcune battaglie revisioniste siano state vinte, grazie alla debolezza politica e culturale dei vertici della Repubblica. La legge del 2004 che istituisce la Giornata del Ricordo (delle Foibe) a ridosso e in evidente opposizione a quella della Memoria (della Shoah) rappresenta il più clamoroso successo di questa falsificazione storica” le parole di Tomaso Montanari sul Fatto Quotidiano, uno stralcio che ha mandato Gasparri su tutte le furie, soprattutto per l’assenza di una presa di posizione da parte della sinistra.
Stasera Italia, Capezzone umilia i dem di casa nostra: applaudivano Biden e ora...
Il presidente americano Joe Biden ha sbagliato tutto, e anche noi rischiamo di pagare il prezzo del disastro in Afghanistan. A Stasera Italia, la trasmissione di Rete 4 condotta da Veronica Gentili, al centro della discussione venerdì 27 luglio non può che esserci la polveriera afghana, con gli attentati di Kabul da parte delle cellule locali dell'Isis che fanno strage di civili e militari, mentre i talebani sono tornati a essere i padroni del Paese.
Biden si doveva chiedere "come esegui il ritiro?" attacca Daniele Capezzone, tra gli ospiti del programma. "Lo puoi fare usando la deterrenza, dando un colpo forte, non facendoti dettare il calendario". Invece il presidente Usa "ha fatto prima l'annuncio, perché voleva fare tutto entro l'11 settembre immaginando un ventennale" dagli attacchi alle Torri Gemelle "in cui poteva dire: ho riportato tutti a casa. Ma non ha capito che l'anniversario del 9-11 lo fa fare ai nemici dell'Occidente trionfanti".
Strage Isis-K a Kabul, le lacrime di coccodrillo di Biden
La strage annunciata dell’Isis-K a Kabul – 90 morti, di cui 13 militari Usa – fa versare lacrime di coccodrillo al presidente Usa Joe Biden, che promette vendetta. Sono lacrime di coccodrillo perché Biden ha gestito in maniera catastrofica il ritiro del contingente Usa dall’Afghanistan, oggi in mano ai talebani. E’ per il disastro da lui creato che ora migliaia di afghani in fuga sono alla mercé degli attentatori, visto che le operazioni di evacuazione non sono gestite in sicurezza ma in fretta e furia. Perché i talebani vogliono che gli occidentali lascino il Paese entro il 31 agosto. Deadline che Biden vuole rispettare, a tutti i costi.
L’Isis-K rivendica gli attentati suicidi
Con i due attentati suicidi di ieri, rivendicati dall’Isis-K – così denominato perché è lo Stato islamico della provincia afghana del Khorasan – le operazioni di evacuazione sono state interrotte. Riprenderle e portarle a termine sarà a rischio e pericolo dei Paesi occidentali che non hanno ancora rimpatriato tutti i connazionali e i collaboratori afghani con visto. Intanto però Biden piange in tv e dice che l’Isis la pagherà. Questo quando l’intelligence Usa aveva lanciato l’allarme di un attentato proprio per la giornata di ieri. Una strage annunciata, che si poteva evitare, e che ora compromette ulteriormente la presidenza dem.
Gran Bretagna, genitori sul piede di guerra contro il vaccino obbligatorio ai bimbi
Londra, 27 ago – In Gran Bretagna si sta facendo sentire (e molto) il movimento dei genitori che vogliono avere l’ultima parola sulla possibilità di vaccinare i bambini contro il Covid per permettere il ritorno a scuola.
Gran Bretagna, i genitori e il consenso
Il segretario all’istruzione Gavin Williamson ieri ha rivelato che è necessario il consenso dei genitori per estendere l’obbligo del vaccino ai ragazzi di età compresa tra 12 e 15 anni. Ma alcuni funzionari dello stesso ministero hanno ammesso che gli adolescenti potrebbero ancora ricevere una dose senza che i loro genitori diano il via libera. Scenario raro, ma possibile. E questo ha fatto indignare molti genitori in Gran Bretagna.
Afghanistan, l'esperto internazionale: "Gli assalti a Kabul sono figli del dilettantismo Usa. Ora può accadere di tutto"
«Qualcuno ha sbagliato in maniera pesantissima. Mi sono preso la briga di andare a rileggere quelle parti che sono pubbliche degli accordi di Doha e sono la testimonianza di un dilettantismo impressionante da parte dell’amministrazione americana, all’epoca guidata da Donald Trump». Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto Affari Internazionali, non ha dubbi: «È un accordo scritto sulla sabbia».
Cosa intende quando parla di accordi scritti sulla sabbia?
«Non ci sono le minime garanzie di rispetto da parte dei talebani. Capisco le forti pressioni interne su Trump e altrettanto forti su Biden, però si poteva gestire meglio l’operazione di "sganciamento" dall’Afghanistan. Invece è stata fatta nel peggiore dei modi possibili e si stanno pagando le conseguenze, soprattutto gli afghani. Ma c’è anche una drammatica crisi di credibilità che colpisce in primis gli Stati Uniti e tutto il mondo occidentale. Tutti noi alleati della Nato li abbiamo seguiti in questa avventura e forse avremmo dovuto chiederci un po’ prima se e perché stare in Afghanistan, con tutto quello che ci è costato, per poi vedere questo esito».
"60 morti e 130 feriti". Ancora esplosioni. E l'Isis pubblica la foto del kamikaze
Gli attentati sventrano Kabul e il suo aeroporto, diventato sempre meno sicuro. Tre ordigni sono esplosi in una sola giornata e il bilancio dei morti è destinato a crescere
Giornata di sangue a Kabul, dove dopo le due esplosioni del pomeriggio nella zona aeroportuale, nel corso della tarda serata ne sarebbe avvenuta un'altra a 7 chilometri dallo scalo. La rivendicazione è stata dell'Isis. La stagione degli attentati era stata ampiamente annunciata e prima ancora che scadesse l'ultimatum del 31 agosto dato dai talebani alle truppe americane e straniere, i terroristi hanno colpito nel punto ora più delicato della città afghana. Il bilancio è ancora incerto, ma finora si parla di almeno 90 persone uccise all’aeroporto, tra le quali 12 soldati americani, e 150 feriti. Al momento non ci sono notizie di italiani coinvolti ma la Farnesina è costantemente in contatto con le truppe e con il contingente diplomatico ancora in aeroporto per continui aggiornamenti.
Cos’è l’Isis-K, l’incubo dei talebani che ha colpito Kabul
Il timore era nell’aria da giorni e nelle ultime ore le ipotesi di un attentato imminente si erano rincorse sui media e nei report degli 007. Mentre si cerca di capire l’entità e la matrice degli attentati che hanno insanguinato Kabul in queste ore, l’Isis, indiziata numero uno delle stragi, torna ad essere l’incubo non solo dell’Occidente ma anche dei talebani. Ed è proprio questa formazione che rischia di trasformare il Paese in una bomba a orologeria, ben più dei talebani, contribuendo a destabilizzare l’intera regione. Quasi tutti i vicini dell’Afghanistan – Cina, Pakistan, Iran – sono in apprensione a tal proposito: per l’Asia molto meglio i talebani, invece, con i quali tutte queste potenze possiedono già esperienza di cooperazione.
Cos’è l’Isis-K
Nello specifico, la cellula tanto temuta è la cosiddetta Isis-K, branca afghana dello Stato Islamico, a detta dell’intelligence americana, sospettata di stare preparando da tempo un attacco per colpire Nato e afghani in fuga. Il gruppo avrebbe ormai già rivendicato il gesto: stragi coordinate presumibilmente dall’attuale leader Shahab al Mujair, ex qaedista nominato al vertice nell’aprile 2020.
La variante afghana dell’Isis ha una genesi relativamente recente ed è andata raccogliendo proseliti negli ultimi cinque anni, rendendosi responsabile dei principali attacchi alla capitale, “contendendosi” con i talebani il record di attentati verso target militari e civili. Questa divisione nasce da rivalità interne al Paese, fondate sulle divergenze con i pashtun, rei di contrattare con la Cia e l’Occidente intero. La nascita del gruppo è da registrarsi nella provincia del Khorasan, al confine con il Pakistan, dove numerosi comandanti transfughi delle forze talebane hanno deciso di abbracciare la bandiera nera. Lo stesso gruppo, tuttavia, ha anche visto i propri combattenti unirsi ai talebani afgani. A differenza dei talebani, Isis-K aveva espresso palesemente l’intenzione di lanciare attacchi alle potenze occidentali e all’ONU, al di là dei ritiri militari e delle loro scadenze. Isis-K vantava circa 800 combattenti nell’ottobre 2018 e avrebbe raggiunto il picco di dimensioni nel 2016 con un massimo di 4.000 membri militanti, destinati, forse, ad aumentare.
Se per i vip di Capalbio la cameriera è "strapagata" e persino messa in regola
Lo snobismo della Cirinnà per l'addio della colf "Sto facendo pure la lavandaia e la cuoca..."
Fa venire in mente Lavinia Borromeo, moglie di John Elkann, che risponde a Claudio Sabelli Fioretti quando le chiede come mai non abbia amici poveri: «Dipende da che cosa si intende per povertà. Parliamo di persone che debbono lavorare per mantenersi?». E fa venire in mente Laura Boldrini che davanti alle rimostranze della sua domestica in attesa della liquidazione, a distanza di qualche mese dal trattamento di fine rapporto, minimizza ironica: «Perché dovrei imbrogliare Lilia? Era sempre stata regolare. Per duemila euro? Ma per favore, siamo seri...».
Lei, Monica Cirinnà, la senatrice del Partito democratico che ha già avuto lo shock del rinvenimento di ventiquattromila euro nella cuccia del cane della sua tenuta di Capalbio, ecco questa stessa donna, adesso ha anche grane con la colf che l'ha piantata in asso perché si è detta annoiata dalle proprie mansioni e dall'insostenibile solitudine avvertita in questi giorni nell'ampio podere. Si duole quindi la politica Dem, con parole affidate al Corriere della Sera, che inaugurano un legame tra ansia e cospirazione: «Ero già nei pasticci di mio, nelle ultime settimane. Nei pochi giorni di ferie, cinque per la precisione, sto facendo la lavandaia, l'ortolana, la cuoca. Tutto questo perché la nostra cameriera (in barba al gergo politically correct inaugurato dalla sua area politica) strapagata e messa in regola con tutti i contributi Inps, ci ha lasciati da un momento all'altro».
"Miocardite fulminante in paziente Covid non vaccinata", la foto choc di Zangrillo
Dalla terapia intensiva, Alberto Zangrillo ha mostrato una foto per sensibilizzare alla vaccinazione per il ritorno alla normalità negli ospedali
Con una foto scattata in sala operatoria e pubblicata su Twitter, il professor Alberto Zangrillo ha raccontato un retroscena finora pressoché inedito dell'attuale situazione negli ospedali italiani. "Esempio di ritorno alla normalità in terapia intensiva cardiochirurgica: circolazione extracorporea e supporto meccanico in miocardite fulminante in giovane paziente Sars-CoV-2 positiva, non vaccinata. #CurareTutti senza dare i numeri", ha scritto il direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano.
La miocardite è una patologia infiammatoria che interessa la parte muscolare striata del cuore. La miocardite fulminante è una forma grave che si traduce in uno choc cardiogeno che porta a uno scompenso anche negli altri organi. È un avvenimento che potrebbe lasciare conseguenze a lungo termine se non trattato adeguatamente ed entro centri limiti temporali. Il dottor Zangrillo non ha fornito ulteriori dettagli sulla paziente, ma ha reso noto che questo particolare evento, solitamente raro, può essere una conseguenza dell'infezione grave da coronavirus.
Alcuni rabbini israeliani hanno chiesto spiegazioni al Papa per alcune frasi sulla Torah. Perché la vicenda è così delicata
La questione è delicata, se non altro perché può arrivare a sfiorare i rapporti tra la confessione cristiano-cattolica e quella ebraica: la lettera che alcuni rabbini israeliani hanno inoltrato al cardinale Kurt Koch, svizzero e conservatore, è di sicuro arrivata pure sui principali tavoli della Santa Sede, dunque su quello del Papa.
Si tratta di una missiva in cui alcuni vertici religiosi ebraici domandano qualche perché e magari qualche aggiustamento di rotta. L'oggetto dell'attenzione dei rabbini è costituito da alcune frasi pronunciate da papa Francesco. Dichiarazioni - quelle del Santo Padre - che riguardano la Torah, che non è un argomento di secondo piano.
Può essere presentata una premessa: Jorge Mario Bergoglio è il pontefice del dialogo interreligioso. Sin da quando è stato eletto sul soglio di Pietro, l'ex arcivescovo di Buenos Aires si è distinto per la continua ricerca di una dialettica con gli ortodossi, con i protestanti, con i musulmani, con gli ebrei e così via. Tanto dialogante, il Papa, da essere etichettato dai tradizionalisti come fautore di una "religione universale". Insomma, il gesuita non passerà alla storia come un teorico dei confini ostruzionistici tra credi. E di grosse polemiche derivanti da rapporti tra autorità religiose e tematiche interconfessionali, sino a questo punto del pontificato, non ce ne sono state.
Botta e risposta col professor Bassetti sulle consulenze Pfizer
«Mai fatto parte di advisory board sui vaccini». Così Matteo Bassetti, direttore della clinica di Infettivologia presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene al "Il Giornale d’Italia" replicando a quanto riportato da "Il Tempo" ovvero di aver "nascosto" nel curriculum i suoi legami con Pfizer nel 2018. Bassetti mette in chiaro che la notizia in sé non è errata: «In qualità di ricercatore accade spesso di fare consulenza anche per aziende farmaceutiche, un elemento che viene sempre evidenziato soprattutto in quelle situazioni dove potrebbe sorgere un conflitto d’interesse, per esempio in caso di coinvolgimento in ruoli pubblici, congressi, ruoli ministeriali» e precisa «non è obbligatorio farlo presente sul proprio curriculum vitae». E sulla cancellazione dell’elenco delle case farmaceutiche - documentata da "Il Tempo" - tra cui l’incriminata Pfizer, ammette: «Ho semplicemente cancellato quella parte, e non ho problemi ad affermarlo. Non è necessaria, soprattutto alla luce del fatto che da oltre due anni non sono stato parte praticamente di nessuna di questi board di consulenti per le case farmaceutiche». E aggiunge: «Non ho nulla da nascondere. I progetti a cui ho partecipato sono rintracciabili su internet. La ricerca scientifica è estremamente trasparente. Si può anche ottenere l’elenco delle retribuzioni per ogni incarico che ho ricoperto». «Dire che sono favorevole ai vaccini perché ho collaborato con una delle case farmaceutiche oggi coinvolte nella campagna vaccinale contro il Covid-19 basandosi su questo elemento del mio curriculum è un’azione meschina e sterile», avverte l’infettivologo. Anzi, aggiunge: «Vorrei fare presente, se proprio deve essere aperta una polemica su questa vicenda, che io non ho mai partecipato né ora, né in passato a consulenze che coinvolgessero i vaccini, qualsiasi vaccino - rimarca - Tutto il mio lavoro in questo campo si è sempre sviluppato nel settore della ricerca sugli antibiotici. Che è come dire che all’interno della Fiat un reparto produce camion, e l’altro finestrini per automobili». «Voglio che sia chiaro - ripete l’infettivologo - io non ho mai percepito un euro per ricerche, consulenze o da chicchessia che abbia a che vedere con i vaccini anti Covid-19 della Pfizer, o di qualsiasi vaccino in generale. E non ho problemi a doverlo dimostrare pubblicamente. Se proprio dovessi essere attaccato, avrebbero dovuto puntare su AstraZeneca, dato che sono stato uno dei pochi a esporsi a favore di questo vaccino, nonostante le polemiche». Infine, Bassetti ritorna sulle sue posizioni a favore della scienza: «Quello che mi dispiace di più di tutto questo è che come sempre si cerca di scaricare qualsiasi errore sulla scienza. Scienza e medicina non sono mai state così lontane dalla vita pubblica, e questo lo dobbiamo soprattutto ai politici che stanno basando le loro decisioni su notizie fuorvianti, e a pagare siamo soprattutto noi cittadini».
Liberi in primavera? Garattini smonta le previsioni di Fauci: cosa non sappiamo su Covid e vaccino
La voce di Anthony Fauci, capi dei virologi americani e consigliere della Casa Bianca, è tra le più ascoltate durante la pandemia. E farà discutere l'intervista rilasciata alla Cnn in cui il direttore del National institute of allergy and infectious diseases fa stime e previsioni sulla variante Delta.
La svolta nella pandemia non si vedrà prima della primavera 2022, a patto che scettici e contrari a vaccinarsi: "Se buona parte dei circa 90 milioni di americani che non si sono vaccinati lo farà entro l'inverno, per la primavera avremo un buon controllo della situazione". Un dietro front rispetto alla dichiarazione precedente, che parlava dell'autunno. "Non un anno, ma 7-8 mesi".
"La variante Delta ha una capacità straordinaria di passare da persona a persona - ha detto Fauci - Quindi dipende da noi. Se continuiamo a indugiare senza far vaccinare chi dovrebbe essere vaccinato, la pandemia persiste, portando allo sviluppo di un'altra variante che potrebbe complicare le cose". Che percentuale di vaccinati è sufficiente per stroncare la ripresa dei positivi? "Potrebbe essere il 99 o l'85%, non lo sappiamo. Dobbiamo vaccinare la maggior parte delle persone possibili, è quello l'unico numero auspicabile".
M5S smobilita, in vendita il sito dei rendiconti
"Tirendiconto.it" va all'asta. Cade l'ultimo mito grillino: la base non controlla più nulla
Il gioiello prezioso della famiglia grillina è vendita: il portale online (Tirendoconto.it) delle restituzioni finisce all'asta (virtuale). Il sito, attivato per consentire ai cittadini la verifica in tempo reale di bilanci, attività dei gruppi, rendicontazioni e restituzione degli stipendi dei parlamentari del M5s, è stato disattivato. Il dominio è di nuovo acquistabile su internet. Cliccando all'indirizzo, Tirendoconto.it, non c'è più alcuna traccia del Movimento. Né di stipendi, spese per collaboratori ed eventi politici.
Con la cancellazione del portale viene spazzato via il pilastro su cui il Movimento ha costruito la propria identità politica: la trasparenza. Tutto doveva essere fatto alla luce del sole. Con la vendita del portale viene liquidato l'ultimo baluardo della battaglia politica grillina. Il principio fondante dei Cinque stelle è solo un vecchio ricordo. Come in tutti gli imperi al capolinea i pezzi pregiati del patrimonio finiscono al miglior predatore.
Afghanistan, il soldato Usa ha spiato i talebani per 5 anni: "Perché sono così pericolosi", cosa ha ascoltato
Il capo taleban dice al sottoposto: "Vai a mettere la bomba là sotto, dietro la curva. Non la vedranno". Quello obietta: "Può aspettare fino a domattina", ma il capo insiste: "No, non può. Gli americani potrebbero arrivare prima, e noi abbiamo bisogno che l'esplosivo sia giù per ammazzarne il massimo possibile".. Ma il soldato non ci sta: "Credo che aspetterò". Il capo talebano sbotta: "No, non aspetterai! Vai giù e piazza la bomba». Il soldato risponde ancora perplesso: "Devo proprio andare?". Il suo superiore perde la pazienza: "Sì! Vai e fallo!". Il soldato tenta l'ultima volta di sottrarsi: "Non voglio. Il superiore comprende e gli dice: "Fratello, perché no? Noi dobbiamo combattere la jihad!".
Questo dialogo, pubblicato dalla Stampa, è quello di una conversazione avvenuta fra due talebani, ascoltata e registrata da Ian Fritz, un soldato che ha servito dal 2008 al 2013 nell'Air Force, per fornire alle truppe americane i "threat warning". Viaggiava su aerei speciali, attrezzati per intercettare le comunicazioni radio dei talebani. "Era uno di circa venti soldati addestrati a comprendere il Dari e il Pashto, principali lingue locali, e perciò era stato assegnato all'Air Force Special Operations Command. Ascoltava il nemico, sentiva cosa preparava, e poi informava i superiori sul suo stesso aereo, attrezzato per bombardare subito chi poneva pericoli", scrive sempre la Stampa,
Dr.Mariano Amici: mi contrastano abbassandomi l’audio e staccandomi il collegamento altrimenti sul terreno scientifico perderebbero
Il Dr. Amici al microfono di Red Ronnie: "Ho curato e guarito tutti i miei pazienti, a domicilio, senza mai dover ricorrere a nessun ricovero e le guarigioni sono tutte certificate dall’ASL, dimostro sempre scientificamente tutto ciò che affermo"
Il Dr. Mariano Amici è stato più volte ospite in trasmissioni tv ma sempre trattato con ostilità e pressappochismo malgrado il suo totale successo nelle cure covid presso i suoi pazienti. Il medico in questa intervista video realizzata da Red Ronnie affronta finalmente con chiarezza e serenità vari punti, ecco alcuni highlights:
“Perché sono diventato famoso? Perché mi sono messo di traverso a tutte le menzogne che ci propinano dai media nazionali, poiché tutto quello che ci viene detto e ci viene fatto non ha alcuna base scientifica, nessun fondamento scientifico.”
“Finora sono riuscito a dimostrare che tutto quello che dico ha delle fondamenta solide con base scientifica e pertanto non riescono a infierire su di me, e a costo di subire denunce e ritorsioni varie, non sono stato ancora radiato come si è augurato Vespa.
"Non ha senso vaccinare chi è guarito dal Covid"
Il direttore dell’area medica dell’ospedale di Legnano. Antonino Mazzone: "Sono. già in possesso di anticorpi"
"Non vanno vaccinate le persone che hanno già gli anticorpi". Antonio Mazzone, il direttore dell’Area medica dell’Asst Milano Ovest, è deciso su questa tesi, ed è assai critico su come chi ha impostato questa campagna vaccinale. "Le dosi fatte a queste persone andavano fatte a quelle che dal marzo scorso non hanno mai contratto il Covid. In questo modo con lo stesso numero di vaccini si aumentava il numero delle persone immunizzate". "Prima delle vaccinazioni andava fatto un esame sierologico, o comunque andava dettata una linea guida che chi aveva avuto il Covid non andava vaccinato. Il dosaggio degli anticorpi è mandatorio per risparmiare dosi, ma anche per evitare effetti collaterali". "Perché non si è fatto? Per i costi? Non credo, anzi mi sembra una giustificazione sciocca in quanto la sierologia costa poco – osserva il medico legnanese –. Non si è fatto, penso, perché si sono scelte altre strade. Eppure io stesso tre mesi fa avevo avvisato un amico, componente del Comitato tecnico scientifico. Mi aveva risposto che non ci avevano pensato e che era certamente una linea da seguire. Però non lo hanno fatto". Non solo. Vaccinare chi ha già gli anticorpi potrebbe essere pericoloso, può portare ad effetti collaterali anche gravi.
"Niente vaccino a chi ha avuto il Covid". L'infettivologo: molti effetti collaterali
Il professor Galli: "Chi è stato infettato possiede già una memoria immunologica. Basta con i piani vaccinali talebani"
ROMA - "Inutile vaccinare chi ha avuto il Covid-19". Lo afferma Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, che nutre dubbi sull’opportunità di sottoporre ai richiami anche quelli che hanno contratto l’infezione e sviluppato le difese naturali. Gli effetti indesiderati sono spesso più marcati, dopo l’iniezione c’è chi lamenta nausea, capogiri, altri presentano linfonodi ingrossati, stati febbrili.
Professore, l’orientamento attuale prevede che anche i convalescenti, sopravvissuti alla pandemia, vadano vaccinati. Ci spiega perché l’eccesso di precauzioni si rivela controproducente?
"Guardi, abbiamo avuto diversi medici e infermieri vaccinati che hanno riferito effetti collaterali, una risposta eccessiva del sistema immunitario al vaccino. Nulla di pericoloso, ma la seconda dose è anche più fastidiosa della prima nei soggetti che hanno già superato l’infezione".
Mariano Amici: “Suicidio De Donno, lo Stato si assuma le sue responsabilità”
“Lo Stato italiano ha consentito ai media nazionali che il dott. De Donno venisse letteralmente ridicolizzato solo perché ha dimostrato con i fatti di aver salvato molte vite con il suo metodo di cura: ritengo doveroso che i rappresentanti delle istituzioni si assumano le proprie responsabilità per quanto accaduto”. Così Mariano Amici, medico di base dell’Asm RM 6 balzato agli onori delle cronache per le sue posizioni critiche nei confronti dei protocolli ministeriali di cura del Covid e contro la strategia delle vaccinazioni di massa, interviene nelle polemiche sorte dopo la morte di Giuseppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma fautore della terapia anti Covid con il plasma iperimmune trovato senza vita nella sua abitazione.
“Esprimo tutto il mio cordoglio alla famiglia De Donno – spiega il medico romano in una nota diffusa via social – ed a tutti i medici, impegnati nella lotta per la verità, profondamente colpiti da questa tragica morte. Si è aperto uno scenario profondamente inquietante in quanto un medico che sceglie la morte quale liberazione da un mondo nel quale non si ritrova più ha ben altre soluzioni, molto più semplici, per togliersi la vita”.
Come previsto da lui, pochi giorni dopo è stato sospeso dal suo lavoro
Coronavirus, il medico di famiglia: "Ora basta con questo clima di terrore"
Coronavirus, la lettera del medico di famiglia
Ha guarito centinaia di pazienti dal Covid, sospeso per aver rifiutato il vaccino: così l’Asl di Bologna lo ha punito additandolo al pubblico ludibrio
All’inizio di luglio ho intervistato un altro eroe: il Dr. Fabio Milani di Bologna. Lui ha disatteso i protocolli che ordinano ai medici di visitare a distanza, prescrivere tachipirina e rimanere in vigile attesa. Per poi eventualmente ricoverare e intubare. No, lui andava a casa dei pazienti e li curava e guariva. Li ha salvati TUTTI. Ma ha rifiutato di fare la puntura e l’ASL di Bologna lo ha appena sospeso dal suo lavoro. Fregandosene dei suoi pazienti che rimangono senza il loro punto di riferimento. L’Avvocato Nino Moriggia del Comicost ha diffidato l’asl di Bologna a revocare il provvedimento e settimana prossima partiranno i ricorsi. Nell’intervista che gli ho fatto lui alla fine dice di essere già pronto a subire questo provvedimento e di aver fatto la sua scelta. Guarda il video, divulgalo, mandalo a tutti i tuoi amici. Anche Fabio Milani è un eroe, come Giuseppe De Donno
Paola Ferrari a gamba tesa sulla sinistra: paladini delle donne quando fa comodo a loro
L’intervista fiume di Paola Ferrari non passa inosservata. La storica conduttrice di “Domenica Sportiva” e “90° minuto” è stata raggiunta in Grecia dalle domande di Giulia Cazzaniga per La Verità. Un botta e risposta a tutto campo, dalla carriera alla sfera privata e personale.
Una ghiotta occasione di togliersi qualche pietra dalle sue decolletè tacco 12. La prima stoccata è sull’ipocrisia della sinistra italiana: “Si parla tanto di critiche sull'aspetto fisico delle donne, ma io sono stata presa di mira in modo volgare e forte, anche da molti comici della sinistra, paladini delle donne quando fa comodo a loro. Ma sa che c'è? Che sulla professionalità è difficile attaccarmi: faccio i miei errori, ma cerco di essere preparata. E allora ecco: sei vecchia, se vieni bene è merito delle luci”.
Il suo volto ha anche affrontato una malattia. "Questa è un'aggravante delle critiche. Ho avuto un tumore maligno, in viso. Destabilizzante, per chi lavora in video. L'ho affrontato e sono stata fortunata perché non sono stata in pericolo di vita. La paura semmai mi è venuta dopo".
Lo strappo Usa su Pfizer e l'obbligo vaccinale: ecco quando è previsto l'ok definitivo in Europa
C'è grande attenzione sull'approvazione definitiva sancita oggi dalla Food and Drug Administration per il vaccino Pfizer BioNTech. Già, perché il via libera non più per l'"uso emergenziale" da parte delle autorità Usa viene letto da più parti come il grimaldello per far scattare l'obbligo vaccinale ovunque, anche da noi.
Il punto è che la piena approvazione al siero anti-Covid di Pfizer è valida solo negli Stati Uniti, e nulla cambia in Europa o tantomeno in Italia. Sul tema interviene Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’università di Padova, parlando a In Onda, il programma condotto da Concita De Gregorio e David Parenzo su La7. "L'Ema e l'Aifa in genere seguono l'Fda, mi aspetto che l'ente europeo e poi quello italiano adottino lo stesso provvedimento, è una questione di giorni", è la sua previsione per certi versi sorprendente.
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Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
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