ROMA – Un giudizio “estremamente negativo” sull’operato di Virginia Raggi, invitata a ricandidarsi per sottoporsi al voto dei romani, la certezza che il centrodestra in vista del 2021 trovera’ un candidato sindaco unitario per Roma, senza escludere lo strumento delle primarie ne’ una propria candidatura, mantenendo comunque ben chiari i rapporti di forza che nella Capitale vedono Fdi come compagine di traino della coalizione. Sono alcuni degli argomenti affrontati nell’intervista rilasciata all’agenzia Dire dal capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Andrea De Priamo, nell’ambito della rubrica DIREzione Roma.
“Sull’operato della Giunta Raggi il nostro e’ un giudizio che credo sia condiviso da molti romani, ed e’ un giudizio estremamente negativo“, ha detto De Priamo.
“Pensiamo purtroppo che la Raggi sia stata forse il peggior sindaco di Roma: c’erano tante aspettative di cambiamento rispetto a questa amministrazione dei Cinque Stelle, se oggi chiedessimo ai romani se ritengono che la loro qualita’ della vita sia migliorata, se il decoro della citta’ sia migliorato, se la raccolta dei rifiuti o il trasporto pubblico e tutti i servizi essenziali siano migliorati, credo che la risposta sia estremamente negativa, lo dimostrano tutti gli indicatori”.
Sciagura Raggi-M5S: Roma mai così in basso
Raggi peggior sindaco: Roma mai così in basso, NAS nelle scuole, immondizia in strada, vigili senza divisa. Tra fannulloni del comune e allarme salute, questa è la Roma del cambiamento.
La Raggi è il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. La città si trova in una spirale di declino che la sta trascinando sempre più in basso: cumuli di immondizia causati da fannulloni del comune, buche mortali che sembrano voragini spazio-temporali, NAS nelle scuole a caccia di topi e da oggi, dulcis in fundo, anche vigili senza divisa.
La sciatteria si è impadronita di quella che una volta è stata la capitale del mondo, la città attraversa uno dei periodi più decadenti della sua storia. Se questa è la Roma del cambiamento allora ridateci quella di prima. Due sono le notizie che ci hanno colpito particolarmente in questi giorni,
Tre milioni di euro, così Franceschini finanzia Casa Olivetti
Il ministero della Cultura guidato da Dario Franceschini apre il portafogli per riqualificare la Casa Olivetti di Ivrea. Il complesso di San Bernardino ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro che contribuirà a realizzare un ampio e articolato progetto per la riqualificazione della struttura conventuale. Lo scopo è di restituire al luogo l’originale e autentico spirito del luogo che scaturisce dalla sua storia di "casa" della famiglia Olivetti.
Nella Chiesa di San Bernardino sarà realizzato un percorso museale per la visita agli affreschi, con possibilità di usare spazi per incontri e conferenze. Il convento ospiterà la Biblioteca storica di Camillo e Adriano Olivetti e gli uffici dell’Associazione Archivio Storico Olivetti. Evviva.
Paura al Pigneto, un rom scippa una donna, poi investe tre agenti col motorino. Impatto devastante
Al Pigneto scene da una Roma fuori controllo. Un bosniaco ha scippato una donna, picchiato gli agenti intervenuti, poi è fuggito su uno scooter rubato e investito tre poliziotti: si erano immolati per fermare la fuga del malvivente. Scene di ordinaria follia, una sequenza da film, se non fosse che eravamo tra il Prenestino, Pigneto e Malatesta. E non era unu film. Il balordo è un 29enne bosniaco nato a Milano, ricostruisce Roma today . Una vecchia conoscenza delle Forze dell’Ordine. I poliziotti erano sulle sue tracce da tempo, perché il giovane si era reso – almeno stando alle indagini – responsabile di una serie di scippi: tutte con lo stesse modalità. Furti in serie commessi soprattutto nella zona dell’Esquilino e di Termini.
Rom manda all’ospedale gli agenti: volevano proteggere una donna da un scippo
Bronson R., nato a Milano nel ’92, è un italiano di origini rom. Dopo aver individuato il suo nascondiglio in un casolare diroccato dietro Villa De Sanctis, a Centocelle, gli agenti hanno seguito i suoi spostamenti. Hanno visto il 29 enne allontanarsi sullo scooter, poi risultato rubato, e lo hanno seguito nella zona del Prenestino Labicano. È tra questa vie che gli agenti hanno seguito i suoi spostamenti, mentre il giovane si spostava a bordo di uno scooter Sh 125 rubato. Gli appostamenti sono andati a buona fine, si fa per dire. All’altezza di via Prenestina, il 29enne bosniaco ha scippato una donna di 37 anni per poi fuggire a piedi. Gli agenti lo hanno inseguito e bloccato. Ma ne è nata una violenta colluttazione, con il ladro capace di farsi strada e salire sullo scooter che aveva parcheggiato poco distante per guadagnarsi la fuga.
Aborto, nel report di Speranza dati “taroccati”: l’allarme del medico sui rischi della pillola Ru-486
Qualcosa non torna nella relazione annuale del ministero della Salute al Parlamento sull’applicazione della legge 194, quella sull’aborto. A lanciare l’allarme è stato il ginecologo, vice presidente nazionale dell’Associazione dei ginecologi e ostetrici cattolici (Aigoc), Angelo Francesco Filardo, che quella relazione l’ha letta con attenzione, accorgendosi di alcune incongruenze nei numeri che porterebbero a pensare che la pillola abortiva, fortemente sostenuta dal ministro Roberto Speranza e finita anche al centro di un braccio di ferro con alcune Regioni, non sia poi così sicura come si vorrebbe far passare.
Speranza ha agito su basi scientifiche «non fondate»
In particolare, il medico ha notato che alcuni dati riportati nel testo non collimano con quelli delle tabelle o perché assenti o perché incoerenti e che nelle 99 pagine della relazione vi sono passaggi copiati e incollati da report precedenti, con il risultato di indurre a conclusioni «fuorvianti». Un’analisi che, ha detto Filardo a La Verità, «dimostra che le basi scientifiche su cui il ministro Speranza ha posto fiducia per emanare le linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con la pillola abortiva Ru486 (mifepristone) e prostaglandine non sono scientificamente fondate».
Green pass, Matteo Salvini lotta per i tamponi gratis: "I fondi devono saltare fuori"
"Sembra folle che lo Stato imponga a un lavoratore di stare a casa e lo obblighi pure a perdere lo stipendio". La domanda del direttore de Il Tempo Franco Bechis al segretario della Lega Matteo Salvini è cruciale. Bechis intervista il leader del Carroccio che oggi chiude la campagna elettorale di Roma a Tor Bella Monaca, nel quartiere simbolo della Capitale. "Lì dove sta, riesce a trovare i fondi per pagare i periodi di quarantena?"domanda il direttore de Il Tempo a Salvini affrontando la spinosa questione Covid, vaccini e green pass obbligatorio".
"Giusto - risponde il leader della Lega - quei fondi devono saltare fuori. E mi rifiuto di lasciare a casa senza stipendio migliaia di infermieri, medici, poliziotti, pompieri e volontari così preziosi per tutti. Per loro i tamponi devono essere gratuiti. Come per il popolo dei 5 milioni di guariti a cui si dice che si può fare una dose entro un anno salvo punirli se privi di green pass". "C'è ingiustizia su queste cose - sottolinea Salvini spiegando la posizione della Lega - Penso che se uno stato mi impone un vaccino altrimenti non lavoro più (lo dico io che ho fatto le due dosi), deve però prendersi la responsabilità di quella vaccinazione. Non puoi farmi firmare un foglio dove si dice che se succede qualcosa sono problemi miei. Non è serio. Purtroppo è un periodo surreale dove se fai una domanda o un ragionamento di buon senso ti etichettano subito come un matto o un no vax. Me ne frego e continuo a fare domande e a chiedere buon senso. Ad esempio, perché le discoteche sono chiuse? Se hai il green pass che mette sicurezza, perché a teatro sì, al cinema sì, allo stadio sì e in discoteca no?"
Vaccino, la mossa del governo: terza dose a tutti gli over 65. C'è anche la data
Una decisione può arrivare nel giro di qualche settimana, forse di qualche giorno. L'Ema sta valutando la terza dose del vaccino anti-Covid per tutti, non solo per le categorie più fragili ed esposte. Intanto il governo sta mettendo a punto il piano per aumentare la capienza di cinema e stadi mentre si farà la terza dose a metà ottobre non più solo alle personale sanitario, ospiti delle Rsa e over 80, come già annunciato ma anche a chi ha compito 65 anni, riporta La Stampa. Il tutto sarà deciso da una circolare del ministero della Salute, alla quale stanno lavorando anche gli esperti dell'Iss e che sarà emanata ai primi di ottobre per entrare poi in vigore da metà mese.
L'agenzia europea per il farmaco invece "sta valutando l'uso di una terza dose del vaccino Pfizer per persone di almeno 16 anni da somministrare sei mesi dopo la seconda. I dati presentati finora dimostrano che c'è una risposta immunitaria molto buona dopo la terza", dice Marco Cavaleri, responsabile della strategia dell'Ema al Corriere della sera.
L'esito della valutazione è atteso per i primi di ottobre, annuncia Cavaleri. Mezzo mondo si muove, ma in modo non univoco. Per ora la Fda americana autorizzato la terza dose per gli over 65. In Italia si pensa di somministrarla insieme al vaccino dell'influenza, con una doppia vaccinazione in un solo giorno.
“Giù le mani dal prosecco”: flash-mob di FdI in difesa del nostro marchio: “No ai falsificatori” (video)
Flash mob di Fratelli d’Italia di fronte a Palazzo Madama a difesa del Prosecco italiano. Dopo l’informativa del ministro Stefano Patuelli, in Aula, i senaa venga travolta dai furbi e dai falsificatori”, ha detto dando il via all’iniziativa, Luca Ciriani, presidente del gruppo di Fdi. Il riferimento è al via libera al Prosek in Croazia. A prendere la parola Luca De Carlo, che già in Aula era intervenuto: “Proprio mentre eravamo in seduta – ha ricordato il responsabile agricoltura del partito – la Croazia ha presentato la richiesta per il suo Prosek“.tori del partito guidato da Giorgia Meloni hanno fatto sentire la loro voce, dietro lo striscione: ‘Giù le mani dal prosecco’. “C’è il rischio che l’ennesima eccellenza italian
“Giù le mani dal prosecco”: iniziativa di FdI
“Una forza patriottica come la nostra – ha aggiunto- deve riconoscere nei prodotti tipici e locali una forza del nostro territorio. Dobbiamo dire no a questo tentativo di erodere fette di mercato al nostro paese. Il prosecco vale 2 miliardi, di cui uno legato all’export, ma il nostro governo si dimostra forte con i deboli, chiedendo quattro fiducie e debole in Europa”.
Pensioni, il diktat di Confindustria al governo. Carlo Bonomi: "Quota 100 è stata un furto"
Rilancia un patto tra le parti sociali che rimetta il Paese nel solco di uno spirito di collaborazione, ma soprattutto chiede al governo di accelerare sulla riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive sul lavoro ricordando che lo stop al blocco dei licenziamenti "malgrado una vulgata diffusa ma non veritiera", non ha prodotto nessuna corsa in questo senso.
All'assemblea annuale di Confindustria, alla presenza del premier Mario Draghi, il presidente Carlo Bonomi spazia a 360 gradi su tutti i temi della politica economica e sociale in agenda ma riserva un'attenzione particolare ai temi del lavoro. E spiega: "La riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive è stata rinviata perché si pensava che il blocco per legge dei licenziamenti fosse la panacea. Una sciocchezza. Plurima". E questo sia perché "non ha impedito che nel 2020 un milione di occupati abbia perso il lavoro, sia perché ha alimentato la tesi ancor più infondata che abolendo il blocco ci sarebbero stati a quel punto milioni di licenziamenti. A luglio invece caduto il blocco la corsa a licenziamenti non c'è stata affatto".
Virginia Raggi fa campagna elettorale con i soldi dei romani. Beccata, la brutta fine
I grillini erano quelli che spendevano di meno per la campagna elettorale? Ecco perché: si fanno gli spot e li paghiamo noi, visto che mandano il conto alle casse del comune come accaduto a Roma con Virginia Raggi in stile primissima Repubblica. Seimila euro per una foto spot, ma ora è stata pizzicata e la deve stracciare.
Vaccino Pfizer ai bambini, "clamoroso scivolone". A L'Aria Che Tira Massimo Galli contro Francesco Vaia
Il vaccino ai bambini tra i 5 e gli 11 anni “spacca” Massimo Galli e Francesco Vaia: “Clamoroso scivolone”. Poi l’immunologo dell’ospedale Sacco di Milano avvisa: “Per il green pass è importante anche la conta degli anticorpi”. Secondo il direttore sanitario dell’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma, è troppo presto per pensare a fare il vaccino contro il Covid-19 nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni: “I bimbi non si ammalano, prima di vaccinarli sistemiamo le scuole” ha detto in un’intervista a “Il Fatto Quotidiano” e in un’altra occasione ha aggiunto: “Non ci sono ancora indicazioni univoche da parte della comunità scientifica per vaccinare questa popolazione così sensibile. Dobbiamo evitare di rincorrere i comunicati stampa delle aziende. Ci sono opinioni contrastanti in merito. E quando accade il buon senso dice: aspettiamo sospendiamo, vediamo”.
Nella puntata di ieri de “L’Aria che Tira”, mercoledì 22 settembre, la conduttrice Myrta Merlino, ha chiesto al professor Massimo Galli, immunologo dell’ospedale Sacco di Milano, un parere su queste affermazioni e la risposta è stata tranchant: “Vaia ha preso uno scivolone piuttosto pesante in questo caso, forse perché ha parlato di un argomento su cui la sua formazione non è particolarmente addentro. Questa cosa non sta in piedi, mi dispiace non potervi mostrare uno studio pubblicato su una rivista importante, non su quella di Rocca Cannuccia, sull’enorme capacità del virus Delta di passare dai e tra i bambini. Finché il virus circola non sparirà mai e i bambini sono un grande polmone per il virus. Nei bambini qualche problema clinico c’è, con il vaccino proteggiamo loro e la società tutta”.
Stato-Mafia, Mario Mori e Marcello Dell'Utri assolti in appello. La Corte ribalta la sentenza di primo grado
Cadono le accuse per gli ufficiali dei carabinieri Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e per l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. La Corte d’assise d’appello di Palermo ribalta la sentenza di primo grado sul processo per la presunta trattativa Stato-Mafia e assolve tutti gli imputati principali.
Se il 20 aprile 2018 la sentenza di primo grado nell'aula bunker dell'Ucciardone aveva dato ragione alla ricostruzione della procura di Palermo, dei pm antimafia che non hanno mai arretrato un millimetro sull'impianto accusatorio, il dispositivo letto nel bunker del Pagliarelli, ha rovesciato il film di tragica storia d'Italia, dal 1992 al 1994. Dopo 76 ore di camera di consiglio, la corte d'assise d'Appello di Palermo presieduta da Angelo Pellino, giudice a latere Vittorio Anania, ha emesso una storica sentenza su quello che i giudici di primo grado hanno definito "un patto scellerato" fra alcuni pezzi dello Stato e la mafia di Totò Riina e Bernardo Provenzano durante la stagione delle stragi del 1992 e 1993.
Papa Francesco smentito dal cardinale Parolin sul complotto per ucciderlo. "Inaudito e senza precedenti"
La vicenda è nota: Papa Francesco ha pubblicamente dichiarato che "qualcuno mi voleva morto". Il riferimento è ai giorni del ricovero al Policlinico Gemelli, durante i quali un gruppo di corvi avrebbe complottato in Vaticano, addirittura organizzando il successivo Conclave. Rivelazioni, quelle di Bergoglio, consegnate ai confratelli gesuiti in Slovacchia, parole poi riportate integralmente dalla Civiltà Cattolica e quindi pubblicate sull'Osservatore Romano). Rivelazioni che, ovviamente, hanno fatto e stanno facendo moltissimo rumore.
Peccato però che ieri, mercoledì 22 settembre, Pietro Parolin, segretario di Stato in Vaticano, di fatto abbia smentito il Pontefice. Infatti ha precisato che a lui non risulta "nessun incontro segreto di prelati" che dopo l'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto Francesco si sia riunito per preparare il futuro Conclave.
E, come fa notare Maria Antonietta Calabrò sull'Huffington Post, è un qualcosa di "inaudito. Cioè letteralmente “mai sentito”. Non si era ma sentito a memoria vaticana che un segretario di Stato “correggesse“ pubblicamente il Papa. Eppure anche questo è accaduto ieri, al termine di un’estate vaticana ammorbata dai veleni", sottolinea nel suo commento.
Mario Mori e Marcello Dell'Utri assolti, Maurizio Gasparri attacca: "Ora chi li ripagherà?"
“Il generale Subranni è stato il primo comandante del ROS ed è stato un eroe della lotta alla criminalità. Il generale Mori è stato, è e sarà un protagonista del fronte della legalità e della lotta al crimine e sono onorato di avere difeso lui, Subranni ed altri in tutti questi anni da accuse infamanti e infondate. Con loro vengono assolti Marcello Dell'Utri, ingiustamente accusato, e De Donno. Mori, Subranni e i carabinieri hanno combattuto il crimine e si sono inoltrati nella difficile strada della lotta alla mafia per difendere lo Stato, non certo per indebolirlo". Così il senatore Maurizio Gasparri componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia.
"Sono altri che hanno cancellato il 41bis, come Ciampi e Scalfaro che avrebbero dovuto rispondere di questi atti davanti a un tribunale. Dell’Utri - ricorda Gasparri - ha subito aggressioni senza ragione, perché qualcuno voleva riscrivere con le bugie la storia d’Italia. Chi ripagherà ora Subranni, Mori e tanti altri per anni e anni di processi che non ci dovevano essere? Ne dovranno rispondere gli accusatori che sono stati celebrati e che dovranno essere messi sotto i riflettori per capire quali oscure ragioni hanno imbastito processi che non dovevano nemmeno essere avviati. Ci sono presunti eroi della legalità che hanno messo in piedi questo teatro e che in sede politica chiameremo a rispondere. La commissione d'inchiesta sulla magistratura, che da tempo invochiamo, dovrà riguardare anche questa vicenda e alcuni tra i suoi protagonisti. Vorremmo un confronto pubblico con certi togati. E anche tanti conduttori televisivi e personaggi della società mediatica dovranno fare ammenda per quanto hanno detto. Viva ai Carabinieri, viva il ROS, viva Subranni, viva Mori”.
Trattativa Stato-Mafia, Maria Elena Boschi umilia Travaglio: "Fatto carriera su questo. Quando nei talk-show..."
"Una giornata storica": così Maria Elena Boschi, ospite di Barbara Palombelli a Stasera Italia su Rete 4, ha commentato la sentenza della corte d'assise d'appello di Palermo, con la quale sono stati assolti al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Antonio Subranni e Giuseppe De Donno e l'ex senatore Marcello Dell'Utri, accusati di minaccia a Corpo politico dello Stato. "Solo i boss mafiosi sono stati condannati. Chi non ha commesso il reato sono i rappresentanti delle istituzioni secondo quello che ci dice la sentenza", ha continuato la deputata di Italia viva.
La renziana, poi, ha fatto un ragionamento: "Dobbiamo riconoscere che non c'è soltanto un problema di funzionamento dell'ordinamento giudiziario - da questo punto di vista spero che la riforma Cartabia aiuti ad accelerare i tempi dei processi per tutti i cittadini - ma c'è anche un altro tema". La Boschi ha sottolineato che "oggi ha vinto la giustizia rispetto al giustizialismo".
E poi ha lanciato qualche frecciatina: "Non ci dimentichiamo che in questi anni ci sono stati anche alcuni giornalisti, una parte del mondo dell'informazione, che hanno fatto la propria carriera andando nei talk-show a parlare di questo accordo Stato-mafia come se fosse una verità assoluta e oggi la sentenza ci dice che non è così". Si riferisce forse a Travaglio?
I colloqui segreti di ITA, come farsi assumere dalla nuova Alitalia
«Come ti descrivi? Parlaci di te. Quali sono per te i valori più importanti?». Per lavorare con Ita basta un provino. Un video dove i candidati piloti, hostess, rampisti, meccanici devono rispondere a cinque domande. Per ognuna hanno trenta secondi per prepararsi e un minuto per registrare la risposta. «Racconta un progetto o un’attività sfidante svolta con successo che ti ha visto coinvolto e di cui sei particolarme orgoglioso», è la seconda question-time. E ancora: «Cosa ti attrare della possibilità di lavorare in Ita?». Quali sono le caratteristiche che rendono una squadra vincente?». «Quali sono le abilità che vorresti sviluppare?».
Ita, erede di Alitalia, manda in soffitta il vecchio modo di selezionare il personale. Niente più brevetti e certificati come biglietto da visita a dimostrare le capacità di saper far decollare jet, aggiustare motori. Che, ovviamente, devono esserci. Ma in un secondo momento. Il percorso per essere assunti ora è tutto digitale. Le selezioni sono iniziate il 26 agosto e oggi, secondo quanto annunciato dal presidente di Ita Alfredo Altavilla ci saranno le prime assunzioni. Ma come stanno avvenendo queste benedette selezioni?
Addio a Carlo Vichi, fondatore della Mivar: papà dei televisori italiani coi sogni di “autarchia”
Ci ha lasciati Carlo Vichi, fondatore e padrone della Mivar, la più grande azienda italiana di televisori. Una intelligenza brillante e visionaria con qualche “simpatia” scorretta.
Vichi, 98 anni da italiano visionario
Carlo Vichi si è spento serenamente nel sonno la notte scorsa all’età gagliarda di 98 anni. Nato a Montieri, in provincia di Grosseto, era cresciuto e vissuto sempre nel Milanese, dove si era trasferito da bambino con la famiglia al seguito del padre. L’ aveva decisio di avviare la sua attività con gli apparecchi elettronici, costruendo la prima radio. Poi è nata la Vichi Apparecchi Radio (Var), che costruiva a livello artigianale radio a valvole diventata poi la marca che tutti conosciamo, Mivar , l’ultima azienda a produrre televisori in Italia.
La storia della Mivar
La Mivar grazie a Vichi è stata protagonista di un boom negli Anni 60 e 70 fino ad arrivare ad avere quasi mille dipendenti. La concorrenza spietata delle imprese estere non riuscì a minare l’impresa di Vichi fino almeno agli anni ’90, quando tutti in casa avevamo ancora un suo televisore: lo stabilimento di Abbiategrasso era riuscito a produrne in un anno oltre 917 mila. Vichi, travolto dall’entusiasmo, aveva deciso di far costruire una nuova grande fabbrica di 120 mila metri quadrati che purtroppo non è mai entrata in funzione.
Basta con l'incompetenza al potere. Gli "spignibottone" tornino a casa
C’è un buon libro che sembra la moviola della politica, il Var che manca per mandare anzitempo negli spogliatoi gli incompetenti. Un libro da leggere, riporre sullo scaffale, e consegnare più in là ai nostri figli piccoli: scopriranno tra qualche tempo, se l’ubriacatura sarà definitivamente passata, il pericolo che hanno corso.
Mirko Benetti, imprenditore e manager nel settore finanziario assicurativo, ha seguito la politica da molto vicino nel centrodestra, e ha scritto quello che potrebbe essere un manuale di resistenza al politicamente pessimo di questi nostri tempi senza eccellenze.
“Spignibottone, deputato per caso” ne è il titolo, che propone “ricette per contrastare la decadenza della politica” e sarà presentato oggi ai Parioli (piazza Santiago del Cile 20 alle 18). Spignibottone è il parlamentare di oggi. “E’ il figlio di questi tempi – spiega l’autore - tendenzialmente disoccupato, senza esperienza in nessun ambito e soprattutto senza nessun merito, se non quello di trovarsi h24 su Facebook”. Ed in effetti è la triste politica di questi tempi che preferisce i social alle sezioni, gli account veri o falsi alle persone, i divani ai cortei.
Riforma del catasto, dal centrodestra un messaggio chiaro: guai a chi tocca la casa
Matteo Salvini questa volta ha battuto un colpo, e di quelli che si fanno sentire. Lo ha fatto con una battuta e con grazia, ricordando di avere dato la fiducia sicuramente a un governo guidato da Mario, ma che di cognome fa Draghi e non Monti. Il riferimento è alle ipotesi circolate sulla “riforma delle rendite catastali” e anche a quello sul superamento di quota 100 sulle pensioni, che sembrano almeno nelle bozze lette fin qui appartenere a un'altra epoca. Anche perché Draghi si presentò non una vita fa, ma a maggio di quest'anno con un titolo programmatico chiarissimo: “questo non è il momento di prendere soldi, ma di darli agli italiani”. Lo disse rispondendo in conferenza stampa a una domanda sulla ipotesi di ritoccare in alto la tassa sulle successioni e le donazioni come chiedeva il segretario del Pd, Enrico Letta.
Sembra strano oggi leggere bozze di legge di stabilità e dei suoi collegati che parrebbero smentire platealmente quella pronuncia così netta. Anche perché da maggio a oggi poco o nulla è cambiato per le tasche degli italiani. Anzi, anche se non dipende da una scelta del governo, ora sta già per cambiare in peggio visto il maxi rincaro alle porte dei prezzi dell'energia. Non è proprio il momento di andare a toccare la casa degli italiani, che è già abbastanza tassata ora e che spesso è il solo bene che aiuta quando le cose vanno male (per lo meno chi ha la fortuna di essere proprietario della prima casa non ha da preoccuparsi per pagare l'affitto quando le entrate familiari si riducono come è accaduto nell'anno di pandemia).
Troppi sbarchi e pochi controlli: Lamorgese si svegli. Migranti, 45mila arrivi da gennaio
Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, offra una parvenza di impegno nel contrasto ai flussi migratori sempre più indiscriminati, perché se continua a recitare «la bella addormentata nel bosco» continueremo ad essere percepiti come il Paese dai confini elastici e facilmente perforabili dai traghettatori di turno. È doveroso soccorrere i migranti in difficoltà che con imbarcazioni fatiscenti tentano di percorrere il Mediterraneo, ma l'inerzia della Lamorgese costituisce un fattore di attrazione che stimola le partenze con le criticità connesse alle peripezie di una navigazione rischiosa. Su Lampedusa persiste senza sosta il fenomeno degli sbarchi irregolari attraverso i barchini.
A molo Favaloro sono approdati 5 tunisini fatti convogliare sull'hotspot di contrada Imbriacola, che già ospita 305 migranti e sfora ampiamente la sua capienza massima di 250 persone.
Da inizio anno sono stati registrati 45 mila ingressi. Un dato che misura l'ambiguità del titolare del Viminale che vigila con pugnace rigore sul rispetto degli obblighi a cui i cittadini italiani devono conformarsi per contenere la propagazione del virus, mentre applica un controllo insussistente, tanto da configurarsi ectoplasmatico, su ciò che demarca la sovranità territoriale dello Stato.
Green pass scade durante la lezione, insegnante di sostegno allontanata dalla scuola
Una disavventura davvero grottesca quella capitata alla professoressa di un istituto superiore di Riccione, a cui è scaduto il Green pass nel bel mezzo dell’ora di lezione e ha ricevuto dal preside il categorico ordine di lasciare la scuola.
A peggiorare la situazione, il fatto che la donna è l’insegnante di sostegno di una bambina epilettica, la quale si è vista «abbandonare» dalla tutrice. Una scena decisamente spiacevole e molto poco umana. «Dovevo lavorare sino a mezzogiorno — racconta al Corriere di Romagna la prof —, ma all’improvviso, mentre ero in classe, sono stata convocata dal preside. Invitata ad esibire il mio green pass, dopo i controlli del caso, sono stata invitata ad uscire». Il pass, infatti, risultava appena scaduto.
Scade il Green pass all’insegnante: deve lasciare sola una bimba epilettica
Emmy, i vincitori sono quasi tutti bianchi. Sui social è un pianto: “Inaccettabile”
Ieri si è svolta la manifestazione più importante per la televisione statunintense, gli Emmy. Nonostante tutte le “quote” per le minoranze e nonostante si ritenga che il mercato sia più interessato a storie in cui le razze si incontrano per dare vita a una splendida favola, i vincitori sono tutti bianchi.
Emmy so white, il piagnisteo dei social
#EmmySoWhite infatti è l’hashtag che sta spopolando sui social Usa, e che ha accompagnato la cerimonia degli Emmy Awards pressoché in ogni istante. La cerimonia ha incoronato The Crown, la serie sulla famiglia reale britannica, come miglior serie televisiva. Ciò significa che Netflix, che si è aggiudicata per la prima volta la statuetta per la miglior serie drammatica. A Ted Lasso l’altra vittoria: la serie con Jason Sudeikis sul coach di football americano ha battuto Hacks con Jean Smart, vincitrice a sua volta nella categoria della miglior attrice comica con la parte di una comica a Las Vegas. Nessun attore afroamericano è stato premiato, e dire che di serie tv con protagonisti neri ne sono state prodotte a bizzeffe.
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Il Parlamento Ue chiede si fermare la “Mattanza” degli animali da laboratrio: nell’Unione europea, nel 2017, circa 12 milioni di animali sono stati al... -
Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
Facebook sa che Instagram è un social pericoloso per la salute mentale delle ragazze adolescenti, ma non fa nulla per arginare il problema. E’ quanto... -
Carne bovina, due casi di mucca pazza. "Stop alle vendite", torna il terrore: ecco cosa evitare
Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
Facebook e la lista di vip intoccabili: Zuckerberg ha protetto dalla censura 6 milioni di profili “famosi”
«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
Così muore in pochi secondi il Covid: l'immunologo Clerici ha scoperto l'arma letale che uccide il virus
Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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