Carlo Freccero lo ammette subito: "Non ci volevo venire" a Piazzapulita e in effetti nella trasmissione in onda giovedì 28 ottobre su La7 l'ex direttore di Rai 2 appare isolato nelle sue posizioni su vaccino, green pass e Covid-19. Tanto da scontrarsi con lo stesso conduttore, Corrado Formigli, e con gli altri ospiti come Myrta Merlino.
Formigli lo accoglie bollando come una "follia" considerare i contrari al green pass come i nuovi partigiani, così come è "assurdo" tirare in ballo nazismo e dittature. Il conduttore chiede se condivide le affermazioni più dure sentite nelle piazze no green pass. "Totalmente" risponde Freccero lasciando di stucco la Merlino che ripete stupefatta: "Totalmente?".
"So che per voi è tutto assurdo ma purtroppo c'è qualcosa che si agita, molto importante. Vedo Andrea Crisanti sorridere..." dice rivolto al microbiologo, anche lui ospite in collegamento. "Sa che questo è un dibattito che non si svolge solo a Trieste ma in tutto il mondo. Attraverso il green pass, che altro non è che una tessera digitale, si sta affermando un sistema autoritario senza precedenti in un nessun altro sistema" è la tesi dell'autore ed esperto di media e linguaggi televisivi.
Indagine sul Movimento 5 Stelle per finanziamento illecito e riciclaggio sui fondi del Venezuela
Si è acceso il faro della Procura di Milano sui presunti fondi arrivati dal regime del Venezuela al Movimento 5 Selle. Sono finanziamento illecito e riciclaggio le ipotesi di reato contestate nel fascicolo aperto ormai oltre un anno fa sul caso di 3,5 milioni di euro in contanti che sarebbero stati versai nel 2010 dai venezuelani al fondatore Gianroberto Casaleggio. Una vicenda che era finita al centro di un'inchiesta giornalistica pubblicata nel giugno 2020 dal quotidiano spagnolo Abc, corredata da un documento attribuito all'intelligence chavista e definita dal M5S una "fake news". Gli inquirenti hanno già ascoltato a verbale il giornalista spagnolo e hanno inoltrato alla Spagna un ordine di investigazione europeo per poter sentire nell'inchiesta Hugo Armando Carvajal, alias 'El Pollo', ex capo dell'intelligence venezuelana quando governava Hugo Chavez e all'inizio del governo di Nicolas Maduro. Carvajal è stato arrestato di recente in Spagna su ordine degli Stati Uniti: ha parlato davanti ai giudici spagnoli di presunti finanziamenti illeciti a partiti di sinistra di vari Paesi da parte del regime venezuelano, tra cui anche i Cinquestelle.
Sala, da antifascista a Beccaris 2.0: “La polizia manganelli i no green pass”
Com’è versatile il neo rieletto sindaco meneghino Beppe Sala: alla bisogna barricadero che fa richiesta ai consiglieri di esibire un «certificato di antifascismo militante» (Vittorio Feltri gli ha ben spiegato cosa se ne deve fare); coccoloso quando si devono accogliere stuoli di immigrati e con i 72 generi del mondo Lgbt; per arrivare, infine, alla versione «manganello inclusivo» contro i manifestanti no green pass presentata ieri a L’aria che tira di Myrta Merlino.
Beppe Sala il Beccaris 2.0
Forse in ossequio alle invocazioni di Giuliano Cazzola, che qualche tempo fa chiedeva al ministro Lamorgese di richiamare in servizio «Bava Beccaris che sa come trattare questa gente, questi terroristi». «Ci vuole il feroce monarchico Bava, con il piombo gli affamati sfamò. Non c’è nessuna scusa, sono dei terroristi e quindi non meritano nulla. Magari non proprio Bava Beccaris, ma sicuramente meritano che la celere li bastoni». Del resto questi «no pass», come li chiamano i giornaletti mainstream, hanno definitivamente fracassato le palle: per il 14esimo sabato consecutivo il centro della gràn Milàn è congestionato da questa folla — ma come, non erano 4 gatti? — di pezzenti: non vogliono vaccinarsi, non vogliono pagarsi i tamponi per lavorare, e come se non bastasse con i loro cortei bloccano tutte le attività commerciali. «Milano non si ferma», bisogna guardare ai dané, lo dichiarava Sala nel febbraio 2020 abbracciando cinesi e lo ribadisce ora.
Misteri Covid: quei test a Wuhan finanziati dagli Stati Uniti
Che le relazioni tra Stati Uniti e laboratorio di Wuhan siano, o siano state, quantomeno opache è ormai cosa nota. Ciò non significa che attori legati al governo americano abbiano svolto un ruolo precipuo nella creazione del Covid. L’origine di quest’ultimo resta insomma un mistero, con tutte le ipotesi e le congetture del caso che inevitabilmente persistono al riguardo. Quel che è certo è che esiste un legame tra Washington e determinate ricerche svolte nella città cinese epicentro della pandemia.
Wuhan, quel coronavirus creato grazie ai soldi Usa
Anzi, in un nuovo articolo pubblicato online da Science, si rivelano alcuni sviluppi di questi rapporti, piuttosto nebulosi. “Pur negando ancora una volta di aver contribuito a creare il virus che ha scatenato la pandemia di Covid – si legge nel pezzo della prestigiosa rivista scientifica statunitense – i National Institutes of Health (Nih) degli Stati Uniti hanno rivelato in una lettera inviata ai repubblicani al Congresso Usa che gli esperimenti che l’ente ha finanziato attraverso un’organizzazione no profit con sede negli States nel 2018 e 2019 presso l’Istituto di virologia di Wuhan (Wiv) in Cina, hanno avuto il ‘risultato inaspettato’ di creare un coronavirus più infettivo nei topi“.
Trieste, 26 ottobre 1954: la seconda redenzione di chi non si arrese mai
Ripubblichiamo questo articolo del 2018 in occasione del 67esimo anniversario della liberazione di Trieste. Il 26 ottobre 1954 i soldati italiani entravano nella città per la prima volta dopo dieci anni, liberandola dall’occupazione jugoslava.
Trieste, 26 ott — La folla che all’alba del 26 ottobre 1954 si assiepa sotto la pioggia lungo la strada che da nord scende verso il cuore di Trieste, per salutare l’Esercito che riprende in nome della Madrepatria il possesso della città, respira finalmente a pieni polmoni, come chi esce da una lunghissima apnea. E l’apnea di Trieste è durata più di dieci anni. L’inizio di questo lungo incubo affonda le sue radici nelle ore sciagurate dell’8 settembre 1943, nella disorganizzazione conseguente all’armistizio Badoglio, nella viltà del sovrano che punta a salvare la pelle, fregandosene altamente del destino dei suoi sudditi.
Open Arms, Giorgia Meloni e il caso di Richard Gere ammesso come teste: "Indecente"
È fissata per il prossimo 17 dicembre la seconda udienza del processo, iniziato oggi a Palemo, nel quale è imputato Matteo Salvini, segretario della Lega e all'epoca dei fatti ministro dell'Interno, con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per il caso Open Arms, la nave che nell'agosto del 2019 rimase per quasi tre settimane in mare in attesa di un porto di sbarco. A bordo erano presenti 147 migranti, ma per la nave arrivò il divieto di ingresso in acque territoriali italiane e dovette attendere in mare 19 giorni prima di ottenere l'assegnazione di un porto di sbarco.
Tutti ammessi i testimoni: dall'attore Richard Gere all'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Con loro, a deporre, saranno chiamati anche l'ex vicepremier Luigi Di Maio e gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa, Elisabetta Trenta. E tra i testimoni ci sarà anche Luciana Lamorgese.
Ed è proprio sulla testimonianza di Richard Gere che è esplosa la polemica. Secondo la difesa di Open Arms l'attore può riferire quali fossero le situazioni complessive a bordo. "E' un processo serio?'" si è domandato subito l'imputato. Poco prima dell'inizio dell'udienza, Salvini su Twitter ha postato un selfie dall'aula: "Qui Aula di Giustizia del carcere di Palermo. Il processo voluto dalla sinistra e dai tifosi dell'immigrazione clandestina comincia: quanto costerà ai cittadini italiani?". Per Salvini, "è surreale andare a processo per aver fatto il mio dovere". "Difendere i confini, la sicurezza, l'onore di un Paese - ha detto dopo l'udienza - è un dovere, non di un ministro, ma di chiunque. Mi spiace perché verrà Richard Gere. Quanto è serio un processo in cui verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere?".
Luciana Lamorgese è diventata lo zimbello d'Italia: nel corteo scatta il "movimento ondulatorio"
“Movimento ondulatorio, movimento ondulatorio, movimento ondulatorio”. A Torino si scatena l’ironia della manifestazione no-green pass nei confronti di Luciana Lamorgese. La ministra dell’Interno è diventata ormai una barzelletta dopo le sue parole alla Camera sulla “forza ondulatoria” pronunciate nell’informativa in merito ai fatti del 9 ottobre con l’assalto degli esponenti di Forza Nuova alla Cgil.
“E' stata anche adombrata l'ipotesi della possibile presenza in piazza di agenti di polizia infiltrati tra i manifestanti. Sento di dovere escludere anche questo inquietante retroscena. Nel dispositivo era prevista, come è normale, la presenza di agenti in borghese appartenente alla Digos. Con compiti di osservazione e monitoraggio e anche di mediazione con i manifestanti agli stessi compiti era detto anche l'operatore di polizia che in abiti civili compare in alcune immagini diffuse dei social presente all'azione di alcuni esagitati che intendevano provocare di ribaltamento di un furgone della polizia. In realtà quello operatore stava verificando anche la forza ondulatoria scaricata sul mezzo e che non riuscisse ad essere effettivamente concluso” aveva detto la Lamorgese sulla possibile presenza di infiltrati alla manifestazione di Roma. I manifestanti di Torino hanno preso in giro la titolare del Viminale, cantando con i cellulari alla mano.
Squid Game alza il velo sui genitori che non siamo più
Forse a gran parte dei lettori non sarà capitato di vedere nemmeno un frammento di Squid game, la nuova serie tv sudcoreana prodotta da Netflix e molto popolare soprattutto fra i giovani. È la storia di un gruppo di disperati, falliti nella vita o per motivi assai diversi dal futuro incerto che accetta di partecipare a un terribile gioco di sopravvivenza che avrà in palio una cifra colossale (l'equivalente di 33 milioni di euro) con cui cambiare vita. I giochi da affrontare sono anche semplici, come quelli che tutti abbiamo fatto da bambini: un-due-tre-stella o simili. Ma chi sbaglia quei giochi viene ucciso da chi ne ha in mano la conduzione, e ognuno che cade sul campo fa alzare il montepremi finale. E' una trama drammatica, come lo fu qualche anno fa la saga cinematografica di Hunger Games, dove a tema era un altro gioco di sopravvivenza. Nella serie ci sono immagini crude, e vista la trama molta violenza. A qualcuno piace, ad altri no, e non ne scriviamo per consigliarla a chicchessia. Solo che Squid game è diventata subito di moda, ha contagiato i ragazzi e a quanto pare anche i bambini che non so come la conoscono e non solo ne discutono in classe, ma provano pure ad emulare le scene chiave nonostante tutta la violenza che ne promana. Hanno iniziato a preoccuparsene presidi e insegnanti, che hanno già tante difficoltà nelle loro scuole da non dovere aggiungere quella regalata a sorpresa da una moda del momento.
Sta sorgendo un nuovo centro? Ecco i partiti che ne farebbero parte
I media hanno la capacità, talvolta, di discutere per giorni — se non per settimane — di questioni politiche che alla politica non interessano per niente: alcuni dicono che questo sta avvenendo anche ora che si discute del nuovo centro politico (quello che qualcuno chiama il nuovo Ulivo oppure quello che altri chiamano il centro europeista, contrapposto ai partiti sovranisti). Forse, però, in questo caso non sono soltanto chiacchiere. E allora ci si può domandare: esiste veramente la possibilità che alle prossime competizioni elettorali si sfidino due fazioni, da una parte quella europeista e dall’altra quella populista-sovranista? E, se sì, dove si collocherebbero gli attuali partiti?
Sta sorgendo un nuovo centro?
Cominciamo dalla prima domanda: sta sorgendo un nuovo centro? E questo centro è europeista? La formazione di centrosinistra è viziata da un elemento: l’alleanza, più o meno voluta ma comunque necessaria per poter far continuare la legislatura, fra il PD e il M5S. Un’alleanza che ha distrutto politicamente i 5S, e che ha portato molte critiche al PD – anche se, lo si sa, gli elettori del PD hanno lo stomaco forte: lo votano in ogni caso, a meno che votarlo non significhi retrocedere un po’ in termini di sicurezza e di benessere personale.
Il centrosinistra è una caricatura, la fucilata di Moni Ovadia
"Il centrosinistra è una caricatura di se stesso". A parlare non è un "temibile" esponente sovranista ma Moni Ovadia, attore, cantante e musicista. L'artista ha parlato nel corso di Coffee Break in onda su La7.
"Più che centrosinistra lo chiamerei centro diminuito - ha affondato Ovadia - Insomma mi fa davvero ridere". Beato lui...
Giorgia Meloni rende omaggio alla rivolta ungherese contro il comunismo
Giorgia Meloni rende omaggio alla rivolta ungherese contro il comunismo. Sessantacinque anni fa il popolo di Budapest si ribellava al potere comunista: a scrivere la canzone "Avanti ragazzi di Buda" fu Pier Francesco Pingitore ed è quella che gli studenti ungheresi intonano in italiano in un emozionante video che oggi, in occasione della ricorrenza della rivolta d’Ungheria, la leader di Fratelli d'Italia ripropone sui suoi profili social.
"Nell'anniversario della rivolta del popolo ungherese contro l'occupazione sovietica, ripropongo volentieri questo emozionante video girato in una scuola in Ungheria" spiega la Meloni
Bergoglio, lo sfregio alle vittime delle marocchinate. Ecco cosa farà il 2 novembre
L’Associazione nazionale vittime delle marocchinate insorge contro la decisione di Papa Francesco di celebrare messa al cimitero di guerra francese — dove sono seppelliti soldati francesi e marocchini — a Roma il 2 novembre, nel giorno dei morti. Una mossa inaccettabile per il presidente della associazione Emiliano Ciotti, che commenta esterrefatto all’AdnKronos: «Ci sentiamo offesi da una messa in ricordo dei carnefici di 60mila stupri e omicidi che hanno colpito il nostro Paese, e non solo. La cosa che mi lascia più perplesso è che i soldati delle truppe coloniali marocchine, che agirono sotto l’impulso dell’odio francese, erano quasi tutti di religione islamica».
Spieghiamo a Bergoglio cosa sono le marocchinate
Le Marocchinate, lo ricordiamo furono episodi di stupri di massa compiuti ai danni di 60mila abitanti dell’Italia centro-meridionale, di ambo i sessi e di tutte le età (ma soprattutto di donne). Esecutori di questa bestiale barbarie furono i goumier francesi inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia, durante la campagna d’Italia della Seconda guerra mondiale (1943-1944). Questi episodi di violenza, di una ferocia inenarrabile, sfociavano spesso in esecuzioni degli abitanti delle zone sottoposte a razzia e violenza, e raggiunsero l’apice durante i giorni immediatamente successivi allo sfondamento della linea Gustav da parte degli Alleati.
Budapest, in decine di migliaia ricordano la rivolta del 1956 (Foto)
Tricolori al vento, sorrisi, canti e l’aria fiera del popolo libero. Decine di migliaia di ungheresi sfilano oggi a Budapest per commemorare la rivolta antisovietica del 1956. I manifestanti – presente anche una delegazione italiana dell’Ugl – marciano compatti, lungo il Danubio verso il centro della capitale d’Ungheria dove il premier Viktor Orban sta tenendo un discorso. Non si tratta soltanto di ricordare la spinta rivoluzionaria di una terra che non si è mai piegata alla propaganda e ai carri armati comunisti.
Budapest ricorda la rivolta del 1956. Orban: “Difendiamo anche oggi la nostra nazione”
Quello di oggi è anche un messaggio all’Europa, dal cuore dell’Europa. “Noi crediamo in un’Ungheria forte e indipendente”, dice Orban. “Noi difendiamo anche oggi la nostra nazione. Difendiamo i nostri figli, la nostra cultura, le nostre tradizioni, la nostra famiglia. Oggi come nel 1956, domani come oggi”. E ancora: “Avvertiamo i nostri nemici che vorrebbero svendere l’Ungheria a forze internazionali: noi non ci arrenderemo mai, noi non scapperemo mai. E vinceremo di nuovo”.
Emergenza immondizia dall'Eur ai Parioli. Le strade di Roma sono discariche per i rifiuti
Non poteva che iniziare dal territorio del VI Municipio questa nostra nuova cavalcata per le vie della Capitale tra i secchioni strabordandi di immondizia. La foto grande a destra immortala la situazione nel quartiere Torre Angela. E a Tor Bella Monaca, lì vicino, non va certo meglio. Siamo proprio nel VI, il municipio guidato da Nicola Franco, l’unico minisindaco che l’altro ieri sera non era in Campidoglio a colloquio con il neo sindaco Roberto Gualtieri perché «non invitato» alla tavola rotonda «improvvisata» dal sindaco proprio sul tema del decoro urbano. Il nodo dei rifiuti è il primo e più importante problema che la Capitale chiede di sciogliere al nuovo primo cittadino, dal momento che l’assurda e stupida guerra che si sono fatti Regione e Comune fino ad ora e prima ancora di adesso non ha risolto l’emergenza. Anzi, in verità andiamo avanti da più di 10 anni, quando la chiusura della discarica di Malagrotta era ancora un incubo.
Zingaretti e Raggi sul tema se le sono suonate senza esclusione di colpi lasciando di fatto, e queste foto lo dimostrano, l’immondizia per terra. Ma ora che il Partito democcratico governa qua, in Campidoglio, e governa là, in Regione, e visto che tra Zingaretti e Gualtieri è stato già siglato un patto, seppur a parole, per una leale e costruttiva collaborazione, vogliamo sperare, per il bene della città che Roma possa nel più breve tempo possibile, contare su impianti di nuova generazione per il trattamento delle 4 mila tonnellate che produce ogni giorno, della tanto agognata discarica di servizio dove conferire gli scarti delle lavorazioni, di un’impennata della quota di differenziata (che in era Raggi è rimasta al palo) e magari in una diminuzione della tariffa dei rifiuti, visto che è la più alta d’Italia. Già togliere i rifiuti dalle strade sarebbe comunque un buon risultato da ottenere a breve termine.
Milite Ignoto, scempio a Vizzini: il Comune abbatte il monumento
Uno scempio. Si può descrivere solo così quanto accaduto a Vizzini sotto gli occhi increduli dei cittadini che dall’oggi al domani si sono visti privare del proprio monumento al Milite Ignoto. Letteralmente estratto dalla parete che ospita anche le lastre marmoree con i nomi dei caduti in guerra. Per completare “l’ingegnosa opera” anche una pala meccanica che ha distrutto i gradini in cui per decenni si sono commemorati i soldati. Gli eroi che hanno difeso la nostra patria, e che non ci sono più.
A Vizzini il Comune abbatte il monumento al Milite Ignoto, la protesta di CasaPound
Immediata la reazione dei vizzinesi, della politica cittadina e soprattutto delle associazioni che, appresa la notizia hanno reagito duramente. Da ieri sera al loro fianco anche CasaPound Italia che con i propri militanti ha esposto uno striscione: “L’eroismo non può essere abbattuto. Miserabili“, accompagnato da una nota diffusa alla stampa in cui oltre a condannare il gesto si annunciano nuove azioni. “Sull’esempio iconoclasta la distruzione del monumento ai Caduti a Vizzini è un atto che non può passare inosservato. E saremo pronti ad altre azioni, anche più eclatanti, se non verrà ripristinato nella sua forma originaria“.
“Con circolazione virus così bassa niente vaccino per i bambini”. Rasi prudente anche sulla terza dose per tutti
“Se la circolazione del virus restasse così bassa, il vaccino dei bambini under 12 potrebbe essere evitato“: parola di Guido Rasi, ex direttore dell’Ema, Agenzia europea per i medicinali, e consulente per la campagna vaccinale del generale Figliuolo. Rasi peraltro considera “non scontata la copertura dei più piccoli, così come non lo è la terza dose a tutti”. Insomma, un esperto fuori dal coro di quelli che vorrebbero far vaccinare i più piccini, così come estendere la terza dose a tutta la popolazione (scenario per ora non previsto). Ma soprattutto Rasi pone l’accento su un dato di fatto che viene volutamente minimizzato – per perseverare con l’allarmismo: il virus circola sempre di meno.
Rasi: “Con circolazione virus così bassa può essere evitato vaccino ai bambini”
In un’intervista a La Stampa,il professore ordinario di Microbiologia a Roma Tor Vergata spiega che nonostante la leggera crescita dei positivi legata ai tanti tamponi per ottenere il green pass, “il tasso di positività rimane stabile”. Ciò significa che il virus è sempre meno diffuso. “Anche se l’inverno è lungo ed è presto per cantare vittoria – precisa Rasi -. Un quadro chiaro si avrà a fine novembre, quando dovrebbe arrivare l’autorizzazione dell’Ema per la vaccinazione degli under 12. A quel punto si capirà se è davvero necessaria, così come la terza dose, cioè se la nostra immunità di comunità sarà sufficiente o meno”. La nostra situazione è migliore di altri Paesi, spiega l’esperto. “Negli Stati Uniti si nota una crescita di casi pediatrici, ma in Italia grazie a green pass e mascherine potrebbe andare diversamente”.
Trump lancia il suo social: si chiama Truth. Ecco come funziona
Da tempo evocato, eppure mai realizzato davvero. Stavolta però Donald Trump, ex presidente degli Stati Uniti estromesso dai principali social network, sembra proprio fare sul serio. Il tycoon ha annunciato infatti il lancio della sua piattaforma social. “Truth” (verità), è il nome scelto per “combattere la tirannia Big Tech”. Quando si dice lanciare il guanto di sfida con obiettivi decisamente ambiziosi.
Quando sarà online Truth, il social di Trump
Nel comunicato dell’ex presidente Usa si legge che la proprietà del nuovo social si chiamerà Trump Media and Tecnology Group (Tmtg), e dovrebbe nascere ufficialmente il prossimo mese. Mentre il social vero e proprio, Truth, dovrebbe vedere la luce nel 2022 e andrà a sostituire il blog (From the desk of Donald J. Trump) con cui l’ex inquilino della Casa Bianca era tornato qualche mese fa a a farsi sentire sul web. Un’operazione evidentemente poco incisiva, perché non dava la possibilità agli utenti di interagire immediatamente con Trump. Si perdeva così l’efficacia della capillarità, dovuta ai martellanti cinguettii dell’ex presidente, con conseguenti condivisioni e commenti compulsivi.
Via il green pass e niente più restrizioni sul Covid. Bassetti a L'Aria che tira detta la linea per la libertà
Matteo Bassetti detta le condizioni per il ritorno alla normalità a “L’Aria che Tira”, giovedì 21 ottobre. Il direttore della clinica di Infettivologia presso l’ospedale policlinico San Martino di Genova, interviene nel talk show mattutino di La 7, sotto la conduzione di Myrta Merlino, per commentare gli sviluppi dei numeri della pandemia. L’infettivologo si mostra preoccupato per il rialzo dei contagi in Gran Bretagna perché “il virus è tornato a circolare e i contagi ne sono la prova. Le ospedalizzazioni non sono così elevate ma bisogna dire che il numero dei decessi si è raddoppiato rispetto il mese scorso”. Dopo aver criticato l’approccio inglese in merito all’abolizione delle misure di contenimento del contagio, Bassetti ribadisce la necessità di della “gradualità” nella ripresa delle normali attività.
“Se si riesce ad arrivare al 90% - questo il traguardo puntato dal professore - tra vaccinati e immuni, cioè anche quelli che hanno fatto la malattia, sulla popolazione generale e non dei vaccinabili, credo che quello sia il momento in cui probabilmente noi possiamo tornare alla vita di prima. Perché vuol dire avere una fettina di bambini che non si possono vaccinare perché il vaccino in quella fascia non è approvato ma avremo due milioni e mezzo di italiani che rimangono scoperti. Due milioni e mezzo per un paese grande come il nostro, con un sistema sanitario come il nostro, possiamo permetterci di togliere le restrizioni e il green pass”.
Bonus, Draghi rimette Franceschini al suo posto: il sistema salta. Duro confronto nel Governo
Ogni giorno che passa cresce la tensione all’interno del governo e le elezioni amministrative non hanno fatto altro che aumentare i dissidi interni. Nel Consiglio dei ministri di martedì è andata in scena una protesta nei confronti di Mario Draghi, visto che i rappresentanti dei partiti hanno dovuto approvare il Documento programmatico di bilancio “senza che ci sia stato nemmeno distribuito il testo”. Il mal di pancia è stato espresso in particolare dal Pd e dal M5S, che per bocca di Orlando e Patuanelli hanno denunciato: “Non era mai successo”.
Ma non è tutto. Come raccontato dal Corriere della Sera il Cdm è stato il palcoscenico per l’ennesimo faccia a faccia tra Draghi e Dario Franceschini. Il ministro della Cultura ha chiesto di reintrodurre i fondi per la ristrutturazione delle facciate: “Questo bonus è stato uno dei proveddimenti su cui si è caratterizzata l'azione del governo precedente. Pertanto il tema va affrontato per l'importanza che ha”. I testimoni hanno descritto il momento così: “Il confronto è diventato molto duro”. Draghi ha replicato in maniera molto seccata al ministro dem: “Ha ragione, questo provvedimento era del precedente governo. Come lo era il reddito di cittadinanza, come lo era quota cento, come lo sono adesso il taglio delle tasse, i fondi per gli ammortizzatori sociali. Le risorse però sono finite, ministro. Altrimenti il sistema salta”.
Roma, la prima mazzata di Roberto Gualtieri agli automobilisti: aumenti e stop a parcheggi gratuiti e abbonamenti
La prima idea di Roberto Gualtieri per Roma rappresenterà una vera e propria batosta per gli automobilisti. Il primo cittadino della Capitale è pronto, come riferisce Il Giornale, a rivoluzionare il sistema dei parcheggi, aumentando le tariffe per le strisce blu ed eliminando ogni tipo di agevolazione o abbonamento che permetta di usufruire di sconti. Oltre all’impennata dei prezzi sono destinare a sparire anche numerose strisce bianche, che saranno sostituite da quelle blu: l'obiettivo finale è quello di arrivare a 100mila strisce blu rispetto alle attuali 70mila. Tutto questo a fronte dei 16.816 parcheggi gratuiti, che praticamente sparirebbero del tutto. E a farne le spese saranno in particolare le zone commerciali e quelle del Centro.
"Lo scopo non è fare cassa, ma disincentivare l'utilizzo dell'auto legando la riforma al potenziamento del trasporto pubblico”, si giustificano i collaboratori di Gualtieri. È inoltre previsto l’addio all’abbonamento mensile da 70 euro, una mano santa per tutti quei pendolari in automobile che possono parcheggiare nei pressi dell’ufficio o del luogo di lavoro senza troppi patemi d’animo e con un esborso più o meno contenuto. Sarà cassato pure il bonus che permetteva di parcheggiare per 8 ore consecutive dietro il pagamento di 4 euro.
Drago I Re d’Italia
Viva il Re, è tornato il Regno d’Italia. Dopo settantacinque anni ingloriosi e rissosi di repubblica, l’Italia è tornata allo splendore della Monarchia. Non c’è stato bisogno di un nuovo referendum, è bastato il suo nome, il suo ritorno in Patria, poi l’intrigo di corte del ciambellano fiorentino e l’acclamazione del Parlamento con poche defezioni ha fatto il resto.
Drago I, al secolo Mario Draghi, è ormai il nuovo sovrano d’Italia. Presidente del consiglio a tempo indeterminato, Presidente della Repubblica in pectore, Presidente dell’Europa in fieri. È venuta in Italia perfino Angela Merkel a fare le consegne a lui, prima di andarsene dopo il suo lungo regno germano-europeo.
Cani e gatti, sinistra e lega, renziani, berlusconiani e grillini si sono stretti intorno a lui. E lui è disceso tra i sudditi, si è fatto premier, ha concesso la sua augusta persona alle sorti del suo paese d’origine. È stato incoronato in Quirinale dalla Queen Mother, Mattarella, sempre più confinato nel ruolo di Regina Madre, in attesa di quiescenza.
Camilla Canepa è morta per gli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca: la perizia sulla morte per trombosi
La morte di Camilla Canepa, la ragazza 18enne deceduta la scorso giugno all’ospedale di Genova San Martino, «è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid19». È quanto si legge nella perizia disposta dalla procura e ora a disposizione dei pm. La causa del decesso, si legge nel documento, «è legata una trombosi massiva complicata da una diffusa emorragia che è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid19» scrivono i consulenti medici.
Camilla si era vaccinata con AstraZeneca a un open-day lo scorso 25 maggio e il 3 giugno aveva accusato i primi sintomi. Inizialmente ricoverata all’ospedale di Lavagna, è poi morta al policlinico di Genova San Martino. «Prendiamo atto che è stato chiarito che la ragazza non aveva alcuna patologia e che non aveva assunto farmaci che potessero avere una correlazione con la sua morte - afferma l’avvocato Angelo Paone che assiste la famiglia - Faremo le opportune valutazioni dopo aver esaminato la perizia con il nostro consulente di parte».
Belgio, la situazione contagi precipita: quarta ondata Covid con più vaccinati completi dell'Italia
Il Belgio ha più vaccinati completi dell'Italia: 73,2% della popolazione generale contro il 70,4% ma il Covid non gli risparmia la quarta ondata. "Deve prepararsi ad affrontare la quarta ondata di coronavirus" annuncia il ministro federale della Sanità Frank Vandenbroucke.
Nel Paese - tornato in rosso nella mappa dell'Ecdc aggiornata oggi - sono in aumento il numero di persone contagiate, ospedalizzate e anche quello dei decessi. Secondo le cifre fornite dall'istituto della sanità Sciensano, tra l'11 e il 17 ottobre sono state contagiate dal virus in media ogni giorno 3.249 persone, un incremento del 53% rispetto alla settimana precedente. In quell'arco di tempo sono decedute circa 12 persone al giorno, un aumento del 32% rispetto ai 7 giorni precedenti. I dati indicano inoltre che la settimana scorsa si sono registrate ogni giorno 87,7 ammissioni in ospedale, un aumento del 53% rispetto ai 7 giorni precedenti. Il tasso di positività, in base ai test effettuati, è arrivato al 13% mentre il tasso di riproduzione del virus è a 1,33.
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Accetta tutto, rifiuta tutto, solo i necessari, conferma le mie scelte: quante volte mentre cerchiamo di navigare in santa pace su internet veniamo le... -
YouTube rimuove i “non mi piace”. Ecco come favorisce il politicamente corretto
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Dodici milioni di animali uccisi per i test scientifici: Parlamento Ue chiede fine della “mattanza”
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Instagram è dannoso per la salute mentale delle ragazze. Zuckerberg lo sa e non fa nulla
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Torna l'allarme mucca pazza. Certo, non alle porte dell'Italia, ma il caso fa subito paura. In Brasile - il più grande esportatore di carne bovina al... -
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«Gli standard della community di Facebook si applicano a tutti nella stessa maniera», è il mantra che Mark Zuckerberg ama ripetere a tutti. Ma è veram... -
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Una spallata che può essere definitiva nella guerra con il Covid. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e dire... -
Elon Musk da paladino “verde” a inquinatore seriale
Elon Musk proprietario di Tesla e del gruppo Space X ha cercato di rivoluzionare, oltre al mercato automobilistico anche lo stile di vita dei nuovi ri...
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MARATONA 2022 con ben 230 CORTOMETRAGGI proiettati
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