Stipendi: quante tasse e prelievi ci sono davvero in busta paga
Stipendi al plurale, stipendio lordo e stipendio netto: fratelli ma per nulla gemelli. Quante tasse e prelievi ci sono davvero in busta paga? Sicuri di saperlo? Ecco i numeri reali su due stipendi tipo. Primo stipendio, quello di un lavoratore dipendente a reddito medio basso. Lordo pari a 1.791 euro. Netto pari a 1.298 euro. Tra il loro e il netto ci sono 323 euro che il dipendente paga di Irpef e di addizionali locali (le tasse vere e proprie). E inoltre 170 euro che il dipendente paga di tasca sua di contributi previdenziali. Quindi tra lordo e netto ci sono 493 euro di differenza. Tasse e prelievi a diretto carico del lavoratore.
Ma tasse e prelievi su questa busta paga non sono finiti qui:
Immigrati lombardi contro l'invasione: "Perché dovete restare a casa vostra"
Il giro di affari in Italia, secondo le stime, nel 2016 ha toccato i 4 miliardi di euro. Così il business dell’accoglienza non conosce crisi, diffuso da nord a sud senza regole ferree e lasciato in mano al paradiso delle cooperative che gestiscono ingenti fondi a volte senza una vera rendicontanzione. Mentre le ondate di sbarchi assediano le coste italiane, ormai anche gli immigrati regolari residenti in Lombardia chiedono di fermare la «transumanza» del mediterraneo. L’esercito dei «regolari», quello che hanno lavorato per anni prima di sudarsi il permesso di soggiorno, chiedono in netta maggioranza e in maniera convinta lo stop a nuovi arrivi e controlli alle frontiere, in quanto ritengono che tra i cosiddetti migranti si nascondano «persone potenzialmente pericolose».
Amatrice, il villaggio donato agli sfollati rimasto nei container
Posti letto per 400 persone. Il piano appoggiato dalla Croce Rossa. Ma tutto si è arenato. L'ira del sindaco. Dietro lo stop i dubbi della Protezione civile, anche se ufficialmente nessuno ha detto no. La più grossa donazione ai comuni terremotati del Centro Italia non s'ha da fare. E non si capisce perché. Si tratta di un intero campo di moduli abitativi che potrebbe ospitare 400 persone: 14 palazzine per un totale di 5mila metri quadrati di camere con bagno e riscaldamento, spazi comuni, cucine. Un piccolo villaggio smontabile e multiuso, dunque.
"Il Pd ha gli anticorpi? Chiacchiere. I capibastoni vengono protetti perché c'è il Congresso"
Gli anticorpi del Partito Democratico? "Chiacchiere". Massimo Carrano, il presidente della Commissione di garanzia provinciale del Pd di Napoli, in un'intervista al Fatto Quotidiano, risponde così alle parole di Emanuele Fiano, inviato da Matteo Orfini e Lorenzo Guerini nella città partenopea dopo le irregolarità registrate nel tesseramento in alcuni circoli, come quello di Miano e di Castellammare. Carrano si è dimesso due giorni fa. "Ho preso atto che ero rimasto solo quando si dovevano prendere provvedimenti severi".
K-Flex, beffa a lavoratori del colosso in Brianza: "Licenziati e con i soldi pubblici apre all'estero"
Nella storia della K-Flex di Roncello, in Brianza, c’è solo una certezza: il licenziamento dei 187 lavoratori del colosso della gomma plastica, dopo 42 giorni di presidio davanti all’ingresso dell’azienda. Giorni e notti di resistenza vana, nelle tende a ridosso della fabbrica, ora che anche l’incontro al ministero dello Sviluppo economico è fallito. Ma sul caso K-Flex il ministero ha aperto un'istruttoria per capire dove siano finiti i 12 milioni di euro di finanziamenti pubblici utilizzati dal gigante mondiale della chimica, che ha deciso di smantellare lo stabilimento.
Emiliano: “Nei rovinosi mille giorni, il ministro della Giustizia ha molte responsabilità”
Michele Emiliano definisce la sua candidatura «rivoluzionaria, fuori dagli schemi, di totale rottura». Altro che il balletto di Andrea Orlando che, ricorda il governatore pugliese, è stato sempre seduto in Consiglio dei ministri, ha votato e condiviso tutte le scelte dei «1000 giorni che hanno rovinato l’Italia». Tra l’altro, secondo Emiliano, Orlando sarebbe in conflitto di interessi tra la casacca di ministro della Giustizia e quella di candidato, con la vicenda Consip entrata in maniera prepotente nelle dinamiche del congresso. Il Guardasigilli come può essere contemporaneamente parte politica e istituzionale, dovendo garantire il controllo super partes della giustizia? Orlando dovrebbe dimettersi da ministro, come Luca Lotti anche per altri motivi? Si rimette alla loro sensibilità. Orlando dice che è un errore trasformare le primarie in un «referendum contro Renzi».
Cresce la sfiducia nel governo: Esecutivo bocciato da un italiano su due
La crisi economica più lunga del dopoguerra sta segnando profondamente il clima sociale ben oltre la reale portata della crisi, se confrontiamo le opinioni degli italiani con quelle dei cittadini di molti altri Paesi, interpellati da Ipsos nel dicembre scorso. Solo il 18% dei nostri connazionali giudica molto o abbastanza positiva la situazione economica dell’Italia, contro una media del 42% di ottimisti registrata in 27 Paesi. Siamo al 23° posto, preceduti da Perù (72%) o Colombia (34%), Paesi con dati macroeconomici e un livello di ricchezza nettamente inferiori ai nostri ma con un’opinione pubblica più positiva. Diminuiscono poi coloro che giudicano positivamente la situazione economica, scesi al 15%.
L’INCHIESTA CONSIP: Fuga di notizie, i giudici tolgono indagine ai carabinieri del Noe
Un’iniziativa tanto inedita quanto clamorosa — per il contenuto e i modi con cui è stata annunciata — apre un nuovo fronte dell’inchiesta su corruzione e traffico di influenze illecite legate agli appalti gestiti dalla Consip. A seguito delle «ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto, sia prima che dopo la trasmissione degli atti a questo ufficio — si legge in una nota diffusa ieri pomeriggio dai magistrati titolari del fascicolo —, la Procura di Roma ha revocato al Nucleo operativo ecologico dei carabinieri la delega per le ulteriori indagini, che è stata affidata al Nucleo investigativo di Roma dell’Arma».
Il caos sulle tessere Pd arriva anche in Sicilia
A Catania 2mila tessere in poche ore: gazebo chiusi in anticipo. Record a Enna: un iscritto in ogni famiglia. E nella città dell’ex impresentabile scadenza prorogata al 7. “Sorprendenti innamoramenti per il partito”. A Catania i gazebo nelle piazze sono stati chiusi con un giorno d’anticipo, presi d’assalto da una folla di aspiranti tesserati. Una partecipazione altissima si è registrata anche a Librino, quartiere periferico della città, che a sorpresa si è scoperto per la prima volta fedele sostenitore dei democratici. A Enna, invece, la commissione per il congresso ha prorogato fino al 7 marzo per “l’eccezionalità della situazione”.
Partito Democratico: "A Mirafiori tessere triplicate all'improvviso"
Il segretato storico della sezione: "O c'è una nuova conversione sulla Strada comunale di Mirafiori, oppure sono arrivate le truppe cammellate". "Comportamento irresponsabile", dice il segretario regionale Gariglio. Si avvicina il congresso e l'allarme sul tesseramento sospetto è partito, il clima si scalda a pochi giorni dall'arrivo di Mattero Renzi a Torino. Così scrive su Facebook Rocco Murdocca, militante da anni, storico segretario Pci e Ds a Mirafiori sud: "E' stupefacente!!! Gli iscritti al Pd a Mirafiori Sud sono quasi triplicati rispetto il 2015. I casi sono due: c'è una nuova conversione sulla "Strada comunale di Mirafiori", oppure siamo alle solite: arrivano le truppe cammellate". Adesso racconta: "Ieri ho chiesto all'addetto al responsabile del tesseramento del nostro circolo, Giuseppe Bocciardi, quanti erano gli iscritti. Mi ha risposto che sono circa 160. A gennaio e per tutto il 2016 erano circa 60. Sono più o meno questi i numeri di Mirafiori.
Scandalo Consip: una bomba atomica sulla politica italiana
Lo scandalo Consip è una bomba atomica sulla politica italiana, fare finta di niente è inutile. Il primo motivo sono i soldi: Romeo, arrestato ieri, ha finanziato destra e sinistra a colpi di migliaia di euro. 25.000 euro per sostenere le elezioni politiche di Italo Bocchino (An), 40.000 euro per Alleanza Nazionale, 50.000 euro per Goffredo Bettini (Pd) per le elezioni politiche del 2013, 50.000 euro per Francesco Rutelli (Pd) per le elezioni comunali 2008, 230.000 euro a Nicola Zingaretti (Pd) per le elezioni provinciali dei 2008, 98.000 euro per i Democratici di Sinistra nel 2006, 30.000 euro per Nicola Latorre (Pd) per le politiche del 2013, 25.000 euro per il Centro Democratico per le politiche 2013 e 60.000 euro per la fondazione Big Bang di Matteo Renzi nel 2013. Perchè i partiti che prendono milioni e milioni di finanziamenti pubblici hanno bisogno anche di ingenti fondi privati?
DENIS VERDINI CONDANNATO A 9 ANNI. Per lui interdizione perpetua dai pubblici uffici
Sentenza per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino. Per il senatore di Ala i pm avevano chiesto 11 anni. Fu salvato dalla prescrizione dopo la condanna a 2 anni per corruzione sulla Scuola dei Marescialli. Il Tribunale di Firenze ha condannato Denis Verdini a 9 anni per il crac del Credito cooperativo fiorentino. La pena è stata decisa dal collegio presieduto dal giudice Mario Profeta. I giudici, che non hanno riconosciuto l’associazione a delinquere assolvendo tutti per questo reato, hanno inflitto cinque anni e sei mesi ciascuno agli imprenditori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei. Condannato anche il deputato di Ala Massimo Parisi.
Verdini condannato a 9 anni per crac credito cooperativo
Il senatore condannato in primo grado. È stato presidente della banca di Credito Cooperativo Fiorentino per 20 anni. Denis Verdini, senatore di Ala, è stato condannato a una pena complessiva di 9 anni nel processo per il crac dell'ex banca Credito Cooperativo Fiorentino di Campi Bisenzio, di cui è stato presidente per 20 anni, fino al luglio 2010. È questa la sentenza stabilita dal Tribunale di Firenze, presieduto da Mario Profeta, dopo una camera di consiglio durata sette giorni, un record. Verdini era imputato nel processo con altre 33 persone.
Migranti, la Ue: in Europa un milione di irregolari da rimpatriare. Basta scuse sui ricollocamenti
Secondo le stime della Commissione, in Europa sarebbe presente un milione di migranti irregolari da rimpatriare verso i paesi di origine o transito. "La stima è basata sul numero di arrivi, circa 2 milioni, e il tasso di riconoscimento delle richieste di asilo che è attorno al 50%", ha spiegato una fonte europea. Il paese che dovrebbe realizzare il maggior numero di rimpatri è la Germania, anche se ci sono dei limiti per effettuali verso Siria e Iraq. Anche l'Italia è chiamata a giocare un ruolo importante nei rimpatri di migranti irregolari.
Il 730 si adegua alle unioni civili
L'agenzia delle Entrate si adegua in pieno al mondo che cambia e “riconosce” le unioni civili anche nel modello 730. Nelle correzioni alle istruzioni del modello, contenute nel provvedimento di correzione approvato il 16 gennaio e pubblicato ieri , dopo il paragrafo «Cosa c’è di nuovo» viene, infatti, aggiunta la frase: «...le parole “coniuge”, “coniugi” o termini equivalenti si intendono riferiti anche ad ognuna delle parti dell’unione civile tra persone dello stesso sesso». L’unione civile è possibile solo tra persone dello stesso sesso, ma trattandosi di un istituto recente la precisazione serve a evitare possibili interpretzioni errate.
Nel Pd di Napoli è guerra degli iscritti. Tra la camorra e le tessere comprate
Chiuso il tesseramento (con 3 mila schede in più), iniziano i guai: a Miano “prestati” i 10 euro per l’iscrizione, in un altro circolo i nomi di tre affiliati al clan Contini. Li avevamo lasciati due settimane fa con un tesseramento ‘small’, appena 2000 iscritti tra Napoli e provincia, pareva un segnale di fuga dal partito di Matteo Renzi, la scissione fatta dagli iscritti, 9 su 10 in fuga. Ma i Signori delle Tessere del Pd di Napoli erano solo in letargo. Aspettavano le ultimissime ore per svegliarsi, la scadenza del 28 febbraio. Con il consueto sottobosco di faccendieri, i sospetti di infiltrazioni camorristiche, le centinaia di adesioni comprate a pacchetti.
Inchiesta Consip: le accuse di Marroni a Tiziano Renzi e Verdini: "Pressioni e ricatti per influenzare un appalto"
Anticipazione dell'Espresso: la deposizione di Luigi Marroni: "L'imprenditore Russo mi chiese di intervenire su un appalto da 2,7 miliardi per conto del babbo di Matteo e del parlamentare Ala". L'accusato: "Conosco Carlo Russo, sono padrino di suo figlio, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla". Tiziano Renzi nega ogni addebito. Ma nella deposizione di Luigi Marroni, amministratore delegato di Consip, le accuse nei confronti del padre dell'ex premier sono pesantissime: "L'imprenditore Carlo Russo mi ha chiesto di intervenire su un appalto da 2,7 miliardi di euro per conto del babbo di Matteo e di Verdini".
Sicilia, disabili: assistenza pagata anche ai morti
In Sicilia l’assistenza per i disabili andava anche ai morti. Questo è quanto emerge da un rapporto dell’Asp, l’azienda sanitaria di Palermo. Rapporto richiesto dallo stesso governatore della Regione siciliana Rosario Crocetta. In un anno sono stati erogati 464mila euro di aiuti, andati a 34 cooperative. Soldi che non vanno direttamente alle famiglie dei portatori di handicap, ma alle cooperative che materialmente forniscono l’assistenza. Numeri però anomali. Nel solo distretto di Misilmeri ci sono più disabili che in tutto il Piemonte. I dati hanno rivelato che, in realtà, i disabili gravissimi a Misilmeri non sono 110 ma 47 e che 15 persone, inserite negli elenchi dai comuni, sono decedute.
La giudice nemica della Lega: cosa faceva prima di condannarla
Martina Flamini, il giudice del tribunale ordinario di Milano che il 22 febbraio scorso ha condannato la Lega per l' uso «discriminatorio» del termine «clandestini» nei manifesti affissi a Saronno, è sotto accertamento del ministero della Giustizia. Il Guardasigilli, Andrea Orlando, vuole vederci chiaro sulle frequentazioni del magistrato, che in sei occasioni - tra il 2014 e il 2016 - avrebbe partecipato ad altrettante conferenze organizzate dall' Asgi,
Da ‘basta qualche correzione’ a ‘li usino solo le famiglie’. Voucher, i tre anni di giravolte del ministro del Lavoro Poletti
Nel 2014 e 2015 il ministro non riteneva necessarie modifiche. Anzi, con uno dei decreti attuativi del Jobs Act ha innalzato il tetto massimo che ogni lavoratore può percepire in buoni. E si è opposto alle proposte per restringerne i settori di utilizzo. Nel 2016 ha cambiato idea: occorreva renderli tracciabili per "evitare furbate". Dopo il via libera al referendum della Cgil per abolirli si è lasciato scappare che era meglio votare prima per rinviarli. Poi ha ritrattato. Ora l'ultima capriola.