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PD: la indegna quadriglia del Congresso
Pd, è dicembre 2016, Renzi è stato appena sbaragliato dal 60% di No al referendum e a quel 6o per cento di voto anti Renzi hanno alacremente contribuito i Bersani, D’Alema, Speranza, insomma il partito anti Renzi che abita nel Pd, anzi dice di essere il vero Pd nonostante sia minoranza e nonostante l’unica conta dentro e fuori il Pd siano state le primarie a suo tempo vinte da Renzi con quasi il 70 per cento.
E’ dicembre e Renzi già dimissionario da presidente del Consiglio ma non da segretario del Pd si pronuncia per un Congresso da fare subito senza aspettare la data per statuto di fine 2017. Bersani, D’Alema, Speranza e la minoranza tutta si oppongono e dicono: Congresso dopo. Sostengono che Renzi lo vuole fare subito per non discutere davvero, insomma un colpo di mano politico.
UE: Arriva l'ultimatum all'Italia: manovra entro il 22 febbraio
Pressing della Commissione Ue: una parte della manovra va approvata entro dieci giorni o l'Italia rischia l'infrazione. Una decina di giorni. È il tempo che Bruxelles concede all'Italia per mettere a punto almeno un pezzo di quella manovra da 3,4 miliardi che ci chiede ormai da settimane, sventolando lo spettro di una procedura d'infrazione.
Cicca Day. Bar a Napoli offre caffè a chi porta 5 mozziconi
Caffé gratis a Napoli per chi porta alla cassa del bar Gambrinus cinque mozziconi raccolti a terra. Così, per iniziativa dei Verdi, si è celebrato ironicamente il ”Cicca day” e per evidenziare, ad un anno dalla sua entrata in vigore ”il flop della legge che, anche introducendo multe per chi getta per strada i mozziconi, non ha frenato l’incivile abitudine di liberarsi per strada delle cicche senza usare gli appositi cestini”. Nei locali dello storico bar di piazza Plebiscito, oltre al consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, altri promotori dell’iniziativa, politici e persone comuni sensibili ai temi ambientali.
Cosa scrivono Di Stefano e la Lombardi su facebook
NON SE NE PUÒ PIÙ! AIUTATECI A DIFENDERE IL M5S. Non se ne può davvero più! Ogni giorno la caccia allo scoop verso il M5S invade i mass media, anche quando non succede assolutamente nulla di nuovo. Oggi ad Agorà si è raggiunta quasi la barzelletta con argomenti del tipo "vabbè 19 miliardi di evasione sono una cosa ma ci interessa la storia dei filobus di Roma". E chi se ne frega di chi ha creato il buco da 14 miliardi di Roma negli scorsi anni o Mafia Capitale stessa? Chi se ne frega se in studio c'erano un ex assessore romano (lui sì che avrebbe da rispondere) e la Pivetti che, stando a quanto detto da Scarpellini ai PM, ottenne una casa dal mondo della corruzione romana. No, tutto questo non conta, contano solo gli ultimi 7 mesi di Virginia Raggi.
La Germania rivuole tutto l'oro depositato negli USA
Goldfinger, il cattivo che dà il titolo a uno dei più famosi film di James Bond, mette sotto assedio Fort Knox: con una piccola bomba nucleare vuole rendere radioattive e quindi inutilizzabili, le riserve d'oro americane. I funzionari della Bundesbank entrati negli ultimi mesi nei caveau della Federal Reserve Usa avevano motivazioni più pacifiche: riportare a casa l'oro tedesco immagazzinato nei forzieri statunitensi. Nel corso del 2016 a lasciare l'America e a prendere la strada di Francoforte sono state 111 tonnellate di metallo giallo: per la precisione 8880 lingotti da 12,5 chili l'uno. Tutti, anzichè a Fort Knox, erano in realtà custoditi nel pieno centro di Manhattan: nei sotterranei della Fed di New York in Liberty Street, a due passi da Wall Street.
Lavoro, Inps: stop alla disoccupazione per i co.co.co. e i contratti “a progetto”
Non è più possibile per i collaboratori ricevere l’indennità di disoccupazione Dis-Coll istituita nel 2015. Lo fa sapere l’Inps spiegando che la norma «non è stata oggetto di proroga» in relazione agli eventi di disoccupazione intervenuti dal primo gennaio 2017. Nessuna indennità quindi - avverte l’Inps - sarà erogabile a fronte delle cessazioni involontarie di contratti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto intervenuti dall’inizio del 2017. La prestazione Dis-coll era stata istituita dal Governo Renzi con il Jobs act in via sperimentale per gli eventi di disoccupazione verificatesi nel 2015 e prorogata per il 2016. Non c’è stata invece proroga per il 2017.
La maggior parte degli italiani non sopporta l'angheria dell'Ue
Il 56% degli italiani contro Bruxelles che bacchetta il nostro Paese. Ma solo il 28% vorrebbe lasciare l'euro per tornare alla lira. È una ovvietà, per carità. La maggior parte degli italiani non sopporta più le angherie dei burocrati della Ue. Proprio mentre il premier Paolo Gentiloni e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan si trovano a dover combattere con lo strapotere di Bruxelles, che gli vuole imporre una nuova manovra da 3,4 miliardi di euro, gli italiani manifestano tutto il proprio malessere neui confronti di un'Unione europea capace soltanto di imporre tasse.
Conti pubblici: Berlino attacca "L'Italia delude le aspettative"
"Aspettative deluse". Con queste, durissime parole Jens Weidmann ha descritto, in un discorso alla sede della Bundesbank di Amburgo, "le attese di chi aveva scommesso che gli sforzi di risanamento intrapresi dall'Italia prima dell'ingresso nell'Unione monetaria, sarebbero continuati anche nello spazio valutario comune e che la solidità delle finanze pubbliche sarebbe stata garantita in modo duraturo". Un attacco che, non a caso, arriva proprio mentre il governo Gentiloni sta trattando con Bruxelles per il rientro del rapporto deficit/pil. Da Bruxelles chiedono una manovra da 3,4 miliardi di euro. E il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan è disposta ad accordargliela aumentando del 2% le accise sui carburanti e andando a tagliare ulterirmente gli investimenti.
Un titolo di Libero e tutti stanno con la Raggi. Da Grasso a Boldrini, da Lombardi a Giachetti
“Aggressione sessista, schifo, chiedete scusa”. Dopo l’apertura di oggi del giornale di Vittorio Feltri, buona parte del mondo politico esprime solidarietà alla sindaca di Roma. Da Pd a M5S. Solo il centrodestra tace. “Patata bollente“. Così nel titolo di prima pagina il quotidiano Libero si riferisce a Virginia Raggi, sindaco di Roma al centro delle cronache politiche e giudiziarie delle ultime settimane. Una definizione contro cui si schierano compatti anche gli avversari del capo dell’amministrazione capitolina, da Roberto Giachetti a Roberta Lombardi.
Bufera su "Libero" per titolo sessista su Raggi. Di Maio: "Che schifo". La solidarietà del Pd
"Patata bollente" e foto della sindaca di Roma Virginia Raggi: è la prima pagina del quotidiano Libero, che apre con un articolo di Vittorio Feltri che collega le "vicende comunali e personali" della prima cittadina della capitale all'epopea (non ancora conclusa) Berlusconi-Ruby-Olgettine, invocando la "legge del trapasso" che ora vedrebbe la Raggi "assumere il ruolo increscioso di tubero incandescente". Il titolo è "una citazione": è lo stesso che il giornale pubblicò per l'affaire Ruby.
Arriva via Facebook la vicinanza di Beppe Grillo alla sindaca: "Massima solidarietà alla nostra Virginia. Questa è l'informazione italiana", ricordando che il quotidiano diretto da Pietro Senaldi e Vittorio Feltri "nel 2016 ha perso il 16,3% dei suoi lettori rispetto al 2015. Il 2017 è appena iniziato".
"Non so se sia sessismo o semplice idiozia, in ogni caso mi fa schifo. La mia solidarietà a Virginia Raggi. La stampa ha superato ogni limite", ha scritto in un tweet il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, del M5S, postando la prima pagina incriminata.
Solidarietà anche da parte del Pd: "Questa prima pagina fa semplicemente schifo. Solidarietà a Virginia Raggi", scrive su Twitter il presidente del Pd Matteo Orfini.
La "patata bollente" fa sbroccare Grillo: così lancia la guerra a Libero, Feltri e Senaldi
No, a Beppe Grillo non è piaciuto il titolo di prima pagina di Libero. "Patata bollente", riferito a Virginia Raggi, ha scatenato la reazione scomposta del leader del Movimento 5 Stelle che dal suo blog ha invitato alla gogna pubblica, come da triste usanza. "L'informazione italiana", con foto-combo della prima del nostro quotidiano e i volti dei due direttori, Vittorio Feltri e Pietro Senaldi, con "caldo invito" a scrivere loro via Twitter. Ovviamente, pronta la pioggia di insulti per un pacato confronto su giornalismo e affini. La più classica delle shitstorm social, con tanto di hashtag gentilmente dedicato, #Libero. Tra le prime personalità istituzionali a partecipare si segnalano, ovviamente, Luigi Di Maio, la presidenta della Camera Laura Boldrini e il dem Matteo Orfini.
Preparavano attacco kamikaze a Parigi 4 arresti. «Stesso esplosivo di Bruxelles»
Quattro persone sono state arrestate in Francia a Montpellier, sospettate di progettare un attacco kamikaze a Parigi. Nell’appartamento in cui si trovavano i quattro è stato rinvenuto un vero e proprio «laboratorio» per la preparazione di esplosivo e secondo quanto riferisce Bfm-Tv uno dei quattro fermati stava per compiere una attacco suicida. Lo stesso esplosivo degli attacchi del 2015 e di Bruxelles.
Napoli: sposa si presenta all'altare accompagnata dal cane, il prete: «L'ho cacciata in malo modo»
All'altare il giorno del matrimonio accompagnata dal suo cane, l'affetto più caro che ha. La singolare proposta di una promessa sposa dell'entroterra campano non ha convinto il parroco della chiesa napoletana di San Giuseppe a Chiaia, don Franco Rapullino, che l'ha respinta al mittente. «Mi ha detto che era l'affetto più caro che aveva e che lo voleva con sé all'altare in un momento così importante della sua vita. Non posso dire cosa ho risposto - racconta all'Ansa il sacerdote che ha reso pubblico l'episodio nel corso di una recente omelia domenicale - diciamo solo che dopo mi sono dovuto confessare. E non credo proprio che quelle persone (mamma e figlia) torneranno nella mia chiesa. Non sono stato diplomatico nel dire no».
Ventimiglia, dove i respingimenti violano i diritti umani
Nel 2016 la Francia ha rispedito 30 mila migranti in Italia. Nove su 10 di quelli controllati. Senza interpreti né domande di asilo. Con minorenni caricati da soli sui treni e igiene inesistente. Il rapporto Amnesty. A Ventimiglia «controlli alla frontiera del diritto». Il titolo del rapporto pubblicato da Amnesty International France non poteva essere più esplicito: secondo l'organizzazione umanitaria decine di migliaia di respingimenti dalla Francia di richiedenti asilo sono avvenuti e continuano ad avvenire in maniera «illegale e contraria agli accordi internazionali, in violazione dei diritti umani».
Olimpiadi: Cosa resta di Rio 2016.... siti olimpici sono in stato di abbandono, compreso lo stadio Maracanã
Lo spreco dei progetti di infrastrutture che di solito si realizza per le Olimpiadi nelle città che le organizzano non è un argomento nuovo, ma è puntuale quasi ogni volta che una nuova edizione dei Giochi si conclude. Il caso più eclatante è quello di Atene 2004: la quasi totalità delle strutture costruite è stata abbandonata, qualche altra è rimasta inutilizzata e i miliardi presi in prestito dalla Grecia hanno contribuito a portare il paese in una grave crisi finanziaria. Anche Torino, a dieci anni di distanza dalle Olimpiadi invernali, ancora oggi ha difficoltà a riconvertire il villaggio olimpico e parte delle strutture sportive. Per Rio 2016 la storia sembra ripetersi: a sei mesi dai Giochi una serie di importanti siti olimpici sono in stato di abbandono.
Sabrina Ferilli sul Corriere delusa dal Pd, "Non li riconosco più". Difende Virginia Raggi: "Fatela lavora' in pace!".
Delusa dal Pd, ancora fiduciosa su Virginia Raggi. In un'intervista al Corriere della Sera Sabrina Ferilli racconta la sua vita e il suo rapporto con la politica, molto stretto perché il papà era funzionario nel Pci.
"Quello vero! Quello che c’aveva un senso. Quelli di adesso sembrano le maschere di Pulcinella. Non li riconosco più! Se so’ dimenticati la matrice".
Sabrina difende Virginia Raggi al grido lasciamola lavorare.
"Io l’ho votata con la speranza che nella mia città accadesse qualcosa di diverso: la pulizia morale, l’attenzione per la sua bellezza, la sua cultura, contro il monopolio di chi l’ha governata in passato e s’è magnato tutto, lasciandola come sta adesso. Il problema è che la sindaca non l’hanno mai fatta lavora’ in pace! Tutte le volte che ha formato una squadra, le hanno arrestato qualcuno. Si dice che Roma è un disastro e Milano è eccezionale. Te credo! - si ribella Sabrina - Milano è grossa quanto un quartiere della Capitale, è come l’Eur! E poi a Roma c’è il Papa, la politica, i ministeri, le tv... Non basta tutto questo a ingolfarla a sufficienza?".
Rapida guida in quattro punti alla sentenza della Corte Costituzionale
Il primo punto rilevante è la conferma della costituzionalità del premio, che resta alla Camera l'ancoraggio maggioritario superstite. La soglia del 40% è ritenuta "non manifestamente irragionevole" perché nella sentenza 1/2014 si era chiesta una soglia minima per far scattare il premio. Non sappiamo a che soglia ci si dovrebbe nel caso fermare come minimo necessario, ma questa sentenza non preclude affatto l'ipotesi di abbassarla. Non è neanche irragionevole che si sommino in uno stesso sistema premio e soglia di sbarramento, anche perché in questo caso la soglia del 3% è definita "non irragionevolmente elevata" (p. 64).
Quanto al no al ballottaggio, si chiarisce che il No non è affatto relativo al "ballottaggio in sé" (p. 73), ma a questa specifica forma ricorrendo a vari argomenti. I primi due appaiono però sussidiari: ossia la necessità di una maggiore discontinuità tra primo e secondo turno anche aprendo alle coalizioni tra un turno e l'altro (p. 72) e la possibilità di introdurre una soglia per evitare "un consenso esiguo" (Ivi), ma l'argomento chiave è quello della irragionevolezza del ballottaggio in una sola Camera. È "la posizione paritaria" (p. 74) tra le due Camere che rende irragionevole col ballottaggio "una sproporzionata divaricazione tra la composizione di un delle due Assemblee" e il voto (p. 73). Sarebbe invece pienamente costituzionale un sistema tutto basato sul doppio turno in collegi uninominali (p. 74), così come lo è nei comuni, agganciato all'elezione diretta del sindaco (p. 75).
Il pericolo nucleare arriva dai vecchi reattori. Berlino li smantella, Parigi tira dritto
Ieri il nucleare in Francia ha fatto paura: gli occhi erano puntati sulla centrale di Flamanville, in Normandia. Si è verificato un incidente, apparentemente senza gravi conseguenze. Ma ha ricordato che i rischi di un Paese, il più nuclearizzato del mondo, sono sempre lì, in agguato. Flamanville è anche l’amena località sulle rive della Manica dove è in corso la costruzione di un reattore di nuova generazione, l’Epr, che si è trasformato in un cantiere eterno e dispendiosissimo, al di là di ogni previsione iniziale. In realtà, non è tanto lì che i francesi guardano con apprensione per la sicurezza nucleare, ma verso Est, in Alsazia, a Fessenheim. L’impianto più (terribilmente) vecchio del Paese.
Expo 2015, l’Autorità anticorruzione in Comune a Milano. Acquisite carte su appalti informatici in Tribunale
La Guardia di Finanza in Comune per ordine dell'Anac di Cantone, che dovrà verificare la regolarità dell'affidamento diretto di gran parte della commessa da 16 milioni. Le attrezzature, pagate coi fondi dell'Esposizione, dovevano servire al processo telematico, ma molte sono ancora inutilizzate. La segnalazione partita da Corte d'appello e Procura generale dopo gli articoli di Giustiziami.it e Il Fatto Quotidiano nel 2014.
Regione Lombardia: Maroni ritira avvocati dai processi per corruzione contro i suoi ex assessori imputati
Lunedì prossimo, durante la consueta riunione di giunta, si porterà in votazione la revoca della costituzione di parte civile contro Mantovani. Mentre il Pirellone non si costituirà contro Garavaglia. L'assessore Giulio Gallera condivide il principio garantista a una condizione: il ritiro delle costituzioni di parte civile deve valere per tutti. Nanni (M5s): "Scandaloso". Il dado è (quasi) tratto. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, si prepara a deliberare la non costituzione di parte civile al processo che vede imputato per turbativa d’asta il suo braccio destro e compagno di partito, l’assessore leghista all’Economia Massimo Garavaglia. A beneficiare della decisione sarà anche l’ex vicegovernatore Mario Mantovani, il politico ‘berlusconiano’ che gestì la sanità lombarda fino al 2015 e che oggi è sotto processo per lo stesso reato contestato a Garavaglia, ma anche per corruzione, concussione e abuso d’ufficio.
Manovra: c'è la solita stangata:: I rincari del 2% sui carburanti
L'unica certezza è che aumenterà il prezzo dei carburanti. Da decidere il quanto, ma l'ipotesi più probabile è un 2%. In sostanza si anticipa di una decina di mesi l'aumento già previsto dalle clausole di salvaguardia per il 2018 e così, di fatto, si rinuncia alla sterilizzazione degli aumenti futuri. Gli uffici del ministero dell'Economia sono al lavoro ed entro il mese dovrebbe vedere la luce la prima parte della correzione chiesta dalla Commissione europea. Un terzo dei 3,4 miliardi dovrebbe essere trovato in tempi brevi e nel modo più sicuro.
Il flop del Bonus Cultura: i diciottenni hanno speso il 6,3% dei soldi stanziati
Il Bonus Cultura naviga in brutte acque. Anzi, rischia il naufragio. Al centro del dibattito politico per settimane, tra il governo Renzi che prometteva soldi ai neodiciottenni per la loro crescita culturale e l’opposizione che parlava di «mancetta elettorale», il provvedimento è sparito dai radar. Ma in questi mesi, in redazione, hanno continuato a piovere lettere di maggiorenni freschi di compleanno alle prese con il farraginoso meccanismo burocratico studiato per permettere ai ragazzi di ottenere gli agognati 500 euro governativi.
L'etica e l'estetica delle donne
Troppo sexy. Caterina Balivo, conduttrice televisiva, l’altra sera ha spedito un tweet per dirci che secondo lei la sua collega Diletta Leotta, ospite al Festival di Sanremo, era vestita in maniera inadeguata. Non si può fare una campagna contro il cyberbullismo e allargare intanto lo spacco del vestito per mostrare le cosce, diceva più o meno. Poi si è scusata, mille volte. Ma la campagna di insulti in Rete era già partita. Il solito massacro, efferato, isterico. Quella bella indifferenza con cui guardavamo chi diceva sciocchezze, quegli sguardi di sufficienza: aboliti.